Mondo

Iraq: Usa-Francia, è “guerra” sui tre Paesi africani

Continua la ''guerra'' tra Parigi e Washington sul sostegno di Guinea, Camerun e Angola, ancora indecisi sul voto sulla risoluzione che autorizza la guerra

di Paolo Manzo

Continua la ”guerra” tra Parigi e Washington sul sostegno dei tre paesi africani membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Guinea, Camerun, Angola, ancora indecisi sulla posizione da prendere al momento del voto sulla risoluzione che autorizza la guerra. Diplomatici francesi e americani che hanno chiesto di mantenere il riserbo sulla propria identita’ hanno affermato con identica sicurezza oggi a poche ore di distanza l’uno dall’altro che le rispettive capitali erano riuscite ad assicurarsi l’appoggio degli stati africani, tutti e tre gli Stati Uniti, solo due la Francia, secondo cui l’Angola e’ ancora molto indeciso.

Con gli altri tre paesi considerati indecisi, ossia il Pakistan, il Cile ed il Messico, i tre stati africani hanno intanto presentato oggi una nuova proposta che prevede un ultimatum di 45 giorni a Baghdad. Ufficialmente pero’ non si sono pronunciati sulla risoluzione che autorizza la guerra. Le uniche dichiarazioni provenienti da quei tre stati sono per la Guinea, quelle rilasciate ieri dal ministro degli Esteri Francois Fall, che al termine di un incontro con il segretario di Stato americano ha dichiarato che il suo paese era favorevole ad una soluzione pacifica della crisi irachena, lasciando intendere di essere piuttosto dalla parte delle tesi francesi. La stampa del Camerun sostiene che le autorita’ di Yaounde’ sono apertamente a favore del fronte del ‘no alla guerra’, mentre da Luanda il ministro degli Esteri angolano, Joao Bernardo de Miranda, ha parlato di guerra ”inevitabile”.

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