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Iraq: Ulivo, missione italiana illegittima

Fini: se necessario torneremo in Parlamento

di Redazione

Paolo Cento, deputato dei verdi, giudica ”illegittima” la missione militare italiana in Iraq. Una missione, accusa Cento, che ”non ha niente a che vedere con gli aiuti umanitari e la protezione degli stessi ma si configura come prosecuzione dell’occupazione angloamericana dell’Iraq”. Per questo, la missione e’ ”illegittima e contro la Costituzione, oltre che – prosegue Cento – in contrasto con le decisioni del parlamento che erano state prese sulla base di notizie e di obiettivi non veri”. Cento conclude giudicando ”positivo” il fatto che ”tutto l’Ulivo, dopo le differenze sulla cosiddetta missione umanitaria ora prenda atto delle bugie raccontate in parlamento e abbia assunto una posizione nettamente contraria a questa missione militarista”. Giovanna Melandri dei DS accusa il Governo di aver mentito sulla missione dei nostri militari in Iraq ricordando che il ministro degli Esteri Frattini aveva detto che sarebbe stata solo ed esclusivamente una missione con compiti umanitari e che all’Italia non spettava nessun compito di stabilizzazione dell’Iraq. “Oggi, invece – dice Melandri – gli italiani vengono informati dei veri piani per il nostro paese coltivati da Rumsfeld e Bush: i nostri soldati nel far west iracheno devono sostituire i marines che tornano a casa. Ai paesi belligeranti spetta il compito di “stabilizzare” l’Iraq liberato e alle truppe di alcuni paesi amici quello di “controllare” parte dell’Iraq”. Per l’esponente diessina, dunque, “da oggi cambia la natura della missione Italiana in Iraq che convalida a tutti gli effetti una guerra che continuiamo a considerare illegittima e sbagliata. Pensiamoci bene prima di assecondare con un altro voto ‘bipartisan’ questa collocazione dell’Italia nell’era della guerra preventiva”. ”Grave, gravissima la scelta del governo italiano di inviare il contingente militare italiano In Iraq come forza di occupazione”: questo il commento dell’esponente del correntone ds Vincenzo Vita che si chiede chi abbia mai autorizzato questa missione dato che il Parlamento non si e’ espresso in proposito (”Le mansioni che andranno a svolgere le nostre forze sono completamente diverse rispetto a quelle stabilite dal voto parlamentare”). ”Era stato garantito che i nostri soldati sarebbero partiti per coadiuvare gli aiuti umanitari, non per quella che ora appare come una vera e propria operazione militare sotto il comando anglo-americano. Le forze militari italiane non devono agire per mansioni militari, e comunque fuori dall’egida dell’Onu e dell’Unione europea. Il governo ha quindi ingannato gli italiani. Il centro-destra non ha trovato il coraggio di schierarsi direttamente a favore di un intervento militare, per paura dei sondaggi di opinione, ma ora dimostra di fatto di coinvolgere il nostro paese nelle politiche aggressive degli Usa”. ”La battaglia della pace deve trovare qui un capitolo fondamentale, questo fatto – conclude – non puo’ passare sotto silenzio. Ogni decisione va presa dopo una discussione in Parlamento”. Il governo italiano e’ pronto a tornare in Parlamento sull’invio di militari in Iraq. Il vicepresidente del Consiglio, Gianfranco Fini, durante una visita di Stato nella Repubblica slovacca, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulla richiesta da parte delle opposizioni di ulteriori chiarimenti sull’invio dei carabinieri in Iraq, ha affermato che “se sara’ ravvisata la necessita’, torneremo in Parlamento senza alcuna difficolta’. Non c’e’ nessuna volonta’ di tenere il Parlamento all’oscuro di quello che il governo italiano decide di fare per garantire la transizione in Iraq e per garantire la ricostruzione dell’Iraq”. Poi Fini ha pero’ affermato: “Mi sembra che da questo punto di vista ci sia da parte dell’opposizione l’ennesima dimostrazione della volonta’ di far polemica per il gusto della polemica”.


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