Mondo
Iraq: ucciso il governatore di Baghdad
Ali al-Haidri è rimasto vittima di un attentato kamikaze in pieno centro storico. Undici vittime per un altro attentato
Guerriglia in azione in grande stile stamane a Baghdad: un nuovo attentato vicino la ‘zona verde’ e un’imboscata in cui ha perso la vita il governatore della capitale hanno confermato che il terrorismo, alla vigilia delle elezioni previsti per il 30 gennaio, non intende mollare la presa.
L’attentato, il secondo nelle ultime 24 ore a Baghdad, e’ avvenuto alle porte della cittadella super-fortificata che ospita la sede del governo ad interim e le ambasciate straniere. Alle 08:45 ora locale, un kamikaze al volante di un camion cisterna ha fatto schiantare il veicolo nei pressi di uno dei principali centri di reclutamento delle nuove forze di sicurezza, il quartier generale delle unita’ speciali ad al-Qadisiya. Secondo un testimone, il camion-bomba si e’ schiantato contro il check-point, prima di urtare un’auto e prendere fuoco. L’esplosione e’ stata cosi’ violenta che ha fatto tremare l’intero centro cittadino: almeno undici le vittime, una cinquantina i feriti.
L’attentato ha preceduto di poche ore l’assassinio del governatore di Baghdad, Ali al-Haidri: il tecnocrate iracheno a settembre era riuscito a sfuggire a un attentato costato la vita a due delle sue guardie del corpo. Stavolta non ce l’ha fatta: l’auto su cui viaggiava insieme a una guardia del corpo e’ finita in un’imboscata in pieno centro di Baghdad. Il convoglio del governatore -una Bmw nera accompagnata da alcuni fuoristrada- si trovava nella parte nord-occidentale della citta’. In attesa del suo passaggio, ai lati della strada affollata c’erano due Land Cruiser bianchi. Il violento scambio di fuoco tra i terroristi e le guardie del corpo ha lasciato un panorama desolante: le portiere aperte e crivellate di colpi, le gomme esplose. Haidri e’ morto poco dopo in ospedale insieme a una delle sue guardie del corpo.
Il governatore, di confessione sciita, e’ il funzionario di piu’ alto rango assassinato dalla guerriglia dal maggio del 2004, quando in un attentato perse la vita il presidente del Consiglio di governo. L’esplosione di violenza e’ la conferma che la guerriglia ha intensificato la campagna di intimidazione e terrore contro il governo ad interim e le forze di sicurezza, con l’intenzione di creare una situazione di incertezza che induca le autorita’ a rimandare il voto. L’insicurezza che regna nel Paese e il boicottaggio annunciato dal principale gruppo sunnita hanno indotto alcuni gruppi a chiedere un rinvio delle elezioni. Ieri lo stesso ministro della difesa iracheno aveva adombrato la possibilita’ di rinviare il voto se i sunniti -che rappresentano quasi il 20 per cento della popolazione- insisteranno nel non voler partecipare al voto.
Ma dalla Thailandia, dove sta visitando i Paesi colpiti dal maremoto, il segretario di Stato Usa Colin Powell, ha detto che le elezioni devono andare avanti come previsto.
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