Mondo

Iraq: sciiti di Iran e Kuwait vs attacchi Usa a luoghi santi

Sia l'ayatollah Ali Khamenei che gli sciiti kuwaitiani sottolineano oggi la "mancanza di rispetto" delle truppe Usa. E lo fanno con toni molto duri.

di Paolo Manzo

L’ayatollah Ali Khamenei, la guida suprema iraniana, ha condannato gli Stati Uniti per gli attacchi perpetrati contro i luoghi santi sciiti dell’Iraq meridionale. ”I musulmani del mondo e gli sciiti iracheni non resteranno in silenzio davanti a questi atti che sono una dimostrazione di mancanza di rispetto”, ha detto Khamenei all’agenzia di stampa Isna. L’ayatollah ha proseguito sottolineando come nonostante gli attacchi ai luoghi santi sciiti e gli abusi commessi da alcuni militari statunitensi a danno di prigioneri iracheni, ”gli americani osino ancora parlare di democrazia e di diritti umani”. Ma non è solo Khamenei (tradizionalmente poco tenero con gli Usa) a criticare la violazione dei luoghi sacri dell’Islam. Oggi i leader religiosi sciiti del Kuwait (Paese liberato dagli Usa nel 1991, non si dimentichi…) sul quotidiano ‘Kuwait Times’ hanno affermato in un comunicato che: “i soldati della coalizione guidata dagli americani debbono uscire da Najaf e Kerbala, le citta’ sante dell’Iraq. Gli sciiti del mondo non si aspettavano questo comportamento irritante e sbagliato da parte delle forze della coalizione che sono entrati nei luoghi santi”.


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