Mondo

Iraq: Putin ribadisce, la guerra è stata un errore

Il presidente russo studia il modo di coinvolgere l'Onu sul campo

di Gabriella Meroni

La guerra in Iraq ”e’ stata un errore”. Non cambia idea in proposito il presidente russo Vladimir Putin, il quale aggiunge tuttavia di non ritenere minacciati gli interessi di Mosca nella regione e di essere adesso pronto a ”lavorare in cooperazione” con tutti, anche con i Paesi che hanno combattuto, per risolvere la situazione ”rilanciando il ruolo dell’Onu”. Interpellato sull’argomento durante un incontro con studenti universitari russi a Krasnoiarsk, in Siberia, dove il presidente e’ in visita da ieri, Putin non ha mostrato tentennamenti: ”Noi abbiamo sostenuto e ancora oggi io sostengo che l’avvio delle operazioni militari e’ stato un errore”. Gli avvenimenti attuali lo confermano”, ha osservato, ricordando ”l’aumento delle perdite di vite umane in Iraq e l’infiltrazione nel territorio di quel Paese dei terroristi”. Detto questo, il leader del Cremlino ha proseguito: ”Il pericolo riguarda semmai il sistema legale internazionale”. Un problema che secondo Putin puo’ comunque essere ”risolto gradualmente”. ”Noi oggi vediamo chiaramente – ha detto ancora il presidente russo – che gli Usa manifestano il desiderio di rilanciare il ruolo dell’Onu per risolvere la crisi in Iraq e siamo pronti a lavorare in cooperazione con coloro che sono interessati a questo”. Ieri Putin ha discusso proprio di Iraq in una conversazione telefonica col presidente americano George W. Bush e, stando all’ufficio stampa del Cremlino, i due leader hanno concordato sulla necessita’ di studiare un modo per coinvolgere l’Onu ”in modo efficace”.


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