Mondo

Iraq: Parlato, Fini mi ha detto “Ora uniti, poi nemici come prima”

Valentino Parlato racconta cosi' al 'Corriere della Sera' il suo incontro con il vicepremier e ministro degli Esteri Gianfranco Fini sul sequestro di Giuliana Sgrena

di Paolo Manzo

”Quando sono entrato nel suo studio mi ha stretto la mano e mi ha detto: affrontiamo insieme questa brutta faccenda e poi… nemici come prima”. Valentino Parlato racconta cosi’ al ‘Corriere della Sera’ il suo incontro con il vicepremier e ministro degli Esteri Gianfranco Fini, commentando che la frase ”Dimostra oggettiva lealtà e mi sembra un omaggio a entrambe le parti in causa” e spiega che da quando la giornalista del Manifesto Giuliana Sgrena e’ stata rapita a Baghdad ha visto ”comprensione e solidarieta’ da parte di tutti”. ”Spero che ce la mettano tutta -dice il giornalista- Li vedo sinceramente preoccupati e impegnati a trovare una soluzione”. Parlato dice poi che Gianni Letta ”e’ stato bravissimo e anche gentilissimo” e sottolinea: ”Siamo di fronte a un’emergenza che ci costringe a collaborare per un bene fondamentale come la vita di una persona. Se so qualcosa la dico a loro e loro fanno lo stesso con noi”. Parlando del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Parlato sottolinea poi al ‘Corriere della Sera’: ”Letta avrebbe potuto telefonarmi e dirmi: eravate contro l’intervento in Iraq? Vi siete schierati a favore della resistenza irachena? E adesso tenetevi questo bel rapimento. Invece mi ha telefonato per invitarmi a Palazzo Chigi per studiare cosa fare insieme”. E anche l’appello del ministro degli Esteri alla tv del Qatar, prosegue il giornalista, e’ una dimostrazione che in Italia c’e’ una civilta’ di fondo se si accantonano le divisioni politiche per risolvere un dramma come un sequestro: ”l’appello di Fini su Al Jazeera ne è una dimostrazione -dice Parlato- ha ricordato la verità, cioè che Giuliana è amica degli iracheni, che è contraria all’intervento in Iraq. Purtroppo ha anche aggiunto, e forse poteva risparmiarselo in questo frangente, che l’Italia non ritirerà le truppe dall’Iraq: l’unica cosa che sta a cuore a tanti iracheni”


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