Mondo
Iraq: Onu e Croce Rossa, occupanti devono garantire ordine
Duro attacco delle organizzazioni umanitarie dell'Onu che accusano le ''forze occupanti'' di avere ignorato nei loro piani le previdibili conseguenze per la sicurezza del crollo di un regime
di Paul Ricard
Duro attacco delle organizzazioni umanitarie delle Nazioni unite che accusano le ”forze occupanti” in Iraq di avere ignorato nei loro piani di guerra le previdibili conseguenze in termini di sicurezza del crollo di un regime. Ad una conferenza stampa oggi ad Amman, tutte le organizzazioni dell’Onu hanno denunciato una situazione ”insostenibile” in Iraq, dove i saccheggi non hanno risparmiato neanche i letti degli ospedali, l’anarchia e’ diffusa a Baghdad e in tutte le altre citta’ e perfino nel porto della piccola Umm Qasr, conquistata per prima, esistono ancora problemi. Le condizioni sono tali che non e’ pensabile inviare i pur indispensabili aiuti, hanno detto i portavoce, ribadendo quando affermato ieri dal segretario generale dell’Onu: in base alla convenzione di Ginevra sui conflitti, la responsabilita’ di garantire l’ordine e la sicurezza per i civili sta alle forze occupanti. ”Sono gli unici che possono fare qualcosa – ha detto il portavoce del coordinamento per gli aiuti all’Iraq, David Wimhurst – stiamo aspettando che facciano questo qualcosa”. Quando uno pianifica una guerra, spendendo ”una fortuna” si deve pianificare anche questo aspetto. Era ”prevedibile” che con il crollo del regime si sarebbe verificata una situazione di caos, ”ma cio’ non e’ stato calcolato nel piano”, ha detto Wimhurst.
Il Comitato Internazionale della Croce Rossa e’ profondamente allarmato per il caos che prevale a Baghdad e in altre zone dell’Iraq e ha rivolto oggi a Ginevra un appello urgente alle forze della coalizione e a tutte le altre persone che esercitano un’autorita’ a fare tutto quanto e’ possibile per proteggere le infrastrutture essenziali quali gli ospedali e i sistemi per la fornitura e l’evacuazione delle acque dal saccheggio e dalla distruzione. Lo si legge in un comunicato reso noto dal Cicr poco prima di una conferenza stampa del presidente Jacob Kellemberger. Il Cicr ha descritto una situazione drammatica a Baghdad dove il ”sistema ospedaliero e’ virtualmente al collasso. I morti sono abbandonati e con l’aumento delle temperature ed il deterioramento del sistema per l’approvigionamento in acqua e in elettricita’ cresce il rischio di epidemie”. Per questo, per ristabilire la sicurezza che consenta anche ai delegati umanitari di intervenire in modo adeguato, Kellenberger e’ personalmente entrato in contatto con ”alti esponenti” delle forze della coalizione anglo-americana per chiedere loro di rispettare gli obblichi che competono alle Potenze occupanti. Il primo contatto risale a mercoledi’ e da allora qualcsa e’ stato fatto, ”ma molto resta da fare” ha insistito il presidente del Cicr. ”Nelle zone che controllono – ha ricordato Kellenberger in una conferenza stampa – le forze della coalizione devono prendere tutte le misure in loro potere per ristabilire e mantenere l’ordine pubblico e la sicurezza. Ponendo fine ai saccheggi e alle violenze contro i civili e le strutture civili”. In particolare, l’acqua e l’elettricita’ sono vitali.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.