Formazione

Iraq: ong inglesi criticano gli aiuti dei soldati

La nave inglese con gli aiuti è in ritardo. E le truppe sottostimano l'emergenza umanitaria

di Carlotta Jesi

Dove sono gli aiuti umanitari promessi da Bush e da Blair? È la domanda che si stanno facendo le ong internazionali che attendono di entrare in azione in Iraq dal Kuwait, dalla Giordania e dalla Siria. Preoccupate per la situazione dei civili iracheni e per i grossi ritardi nell’arrivo degli aiuti umanitari.

Primi fra tutti quelli trasportati dalla nave inglese Sir Galahad: 200 tonnellate di materiale che doveva arrivare nel porto di Umm Qasr all’inizio della settimana, invece ieri le truppe che controllano il porto hanno detto che ci vorranno almeno altre 24 ore prima che gli aiuti tocchino il suo iracheno. E i civili?

«I soldati sottostimano l’emergenza umanitaria e tendono ad essere troppo ottimisti sui tempi necessari per trasportare e distribuire gli aiuti», ha dichiarato l’ong Cafod al quotidiano inglese The Guardian.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.