Mondo

Iraq: oltre 10mila le vittime civili irachene

Lo afferma Iraq Body Count, un gruppo di accademici e pacifisti di Usa e Gran Bretagna che raccoglie i dati sui decessi nel Paese

di Paul Ricard

Potrebbero essere più di 10.000 i civili iracheni rimasti uccisi dopo l’intervento militare anglo-americano in Iraq, nel marzo 2003, secondo Iraq Body Count, un gruppo di accademici e pacifisti di Usa e Gran Bretagna che raccoglie i dati sui decessi nel Paese. Nel suo sito, www.iraqbodycount.net., l’organizzazione elenca dettagliatamente, sulla base di notizie di stampa, episodi di violenza nei quali hanno perso la vita civili iracheni, precisandone la data,il luogo, le circostanze (operazioni militari della coalizione, attentati o scontri tra iracheni) e le armi impiegate. Il numero delle vittime è stimato tra 8.245 e 10.089. Secondo Iraq Body Count, da quando le truppe americane sono arrivate a Baghdad, a metà aprile 2003, nella capitale hanno perso la vita oltre 1.500 persone. “Sebbene la maggioranza delle morti sia il risultato di violenze fra iracheni, alcune sono direttamente causate da colpi sparate dalle truppe Usa”, sottolinea un comunicato pubblicato nel sito. Uno studio realizzato a fine ottobre 2003 da un’organizzazione indipendente americana – Project on Defense Alternatives del Commonwealth Institute di Cambridge (Massachussetts) – afferma che la guerra vera e propria, quella che si considera convenzionalmente chiusa il 30 aprile, ha fatto circa 13.000 vittime. Di queste circa 4.000 sono civili. Almeno 40 mila sarebbero stati gli iracheni feriti. Sulle vittime irachene – civili, militari o guerriglieri – non vi sono dati delle autorità americane, peraltro solerti nel fornire ogni giorno il bilancio dei soldati americani uccisi o feriti.


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