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IRAQ. Nuovi attentati a Mosul. A rischio il ritiro Usa
Gli attacchi kamikaze nella città iraquena, dove le forze statunitensi e quelle locali stanno conducendo l'operazione "New Hope", potrebbero ritardare il ritiro delle truppe dal territorio
di Redazione
Cinque soldati americani e due agenti della polizia irachena hanno perso la vita in un attacco a Mosul, dove un attentatore suicida a bordo di un camion pieno di esplosivi si è diretto contro una stazione di polizia. Secondo la polizia irachena, il terrorista kamikaze è riuscito a sfondare la barriera di sicurezza che circondava il quartier generale della polizia della città nel nord dell’Iraq facendo esplodere poi il camion che guidava.
L’esplosione, nella quale sono rimasti feriti anche 20 agenti iracheni e un soldato
statunitense, conferma la situazione di grande instabilità della città di Mosul dove dallo scorso gennaio le forze statunitensi e irachene stanno conducendo un’operazione, chiamata “Operation New Hope”, che ha portato all’arresto di oltre 100 insorti e che però ha sta suscitando attacchi praticamente quotidiani.
Tanto che oggi, in un’intervista al Times, il generale Ray Odierno, comandante delle forze Usa in Iraq, ha detto che è possibile che le truppe di combattimento americane non si ritireranno da Mosul e Baqubah entro il 30 giugno.
Un’ipotesi che contraddiche la promessa di martedì scorso del presidente Barack Obama, che durante la sua visita a sorpresa a Baghdad aveva assicurato il ritiro entro luglio delle forze di combattimento dai centri abitati iracheni, sottolineando che è venuto il momento per la popolazione locale «di assumersi la responsabilità del proprio paese».
Le dichiarazioni di Odierno, invece, sembrano rispondere alle preoccupazioni avanzate il mese scorso dal primo ministro Nuri al Maliki, che aveva annunciato una sua possibile richiesta a Washington di mantenere delle truppe nelle città più pericolose anche dopo la scadenza del 30 giugno. «È necessario che le forze statunitensi rimangano nella provincia di Nineveh, dal momento che la principale sfida alle forze di sicurezza irachene è a Mosul», ha dichiarato oggi Khasro Goran,
vice governatore della provincia e leader di un partito curdo.
Di diverso avviso Osama al Najifi, leader della lista nazionalista araba Hadba, che ha vinto le elezioni locali a gennaio: «non c’è ragione che le forze americane rimangano a Mosul, la loro presenza negli anni scorsi non ci ha dato la sicurezza».
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