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Iraq: maggioranza degli americani convinti che la guerra sia un errore

E' la prima volta che il 53% degli intervistati afferma che la guerra contro Saddam è stata "una scelta sbagliata".

di Chiara Brusini

Per la prima volta la maggioranza degli americani è convinta che scatenare la guerra contro l’Iraq di Saddam Hussein sia stato un errore. Lo suggerisce un sondaggio condotto da Harris Interactive e pubblicato oggi sul Wall Street Journal. Il 53% degli intervistati dicono che “l’operazione militare contro l’Iraq è stata una scelta sbagliata”. Il 34% si dice ancora convinto che la guerra sia stata una decisione giusta.

La percentuale di scettici è salita rispetto a quella registrata dal precedente sondaggio Harris, nel mese di settembre. Allora era il 49% degli americani a ritenere la guerra un errore. Un anno fa, nel settembre 2004 i due punti di vista, contro o a favore della guerra, erano in equilibrio al 43 per cento. Il sondaggio – che ha chiamato in causa 1.833 persone tra l’11 e il 17 ottobre – giunge nel giorno in cui, secondo la Cnn, si arriva al fatidico numero di 2000 vittime americane dall’inizio della guerra in Iraq (il conto ufficiale del Pentagono è di poco più basso) e in un clima di fortissima tensione per l’imminente epilogo dell’inchiesta sul Cia-gate.

Il 44% degli intervistati ritiene che le condizioni sul campo per le truppe americani in Iraq stiano peggiorando, mentre solo il 19% è convinto del contrario. A pagare il prezzo più alto per i guai dell’amministrazione è il presidente George W. Bush: Il 66% degli americani è convinto che il presidente stia facendo un lavoro pessimo o mediocre nella gestione della guerra in Iraq mentre solo il 32% lo promuove, nella convinzione che stia affrontando la crisi in maniera eccellente o molto positiva. Il 61% degli intervistati, infine, non crede che la strategia americana in Iraq sia destinata ad avere successo, una percentuale di due punti più alta rispetto alla rilevazione di settembre.

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