Welfare

iraq: L’italia contro l’embargo

Ma i deputati scelgono la mozione più morbida, malgrado il parere del Governo

di Antonietta Nembri

Uno stop all’embargo sull’Iraq. Lo chiedono i parlamentari italiani che sull’argomento hanno aperto una lunga discussione. Sei le mozioni presentate, il Governo aveva dato indicazioni di approvare quella di Rocco Buttiglione che è stata respinta. La Camera ha invece approvato la risoluzione Occhetto che, un po’ più morbida, non chiede come la mozione bocciata la piena esecuzione della risoluzione 1284 dell’Onu conosciuta come “Oil for food” e soprattutto la revoca dell’embargo e la ripresa delle normali relazioni commerciali. Da quasi un decennio l’Iraq subisce un embargo con limitazioni alle importazioni, alle esportazioni, ai traffici alle comunicazioni. Le conseguenze sulla popolazione sono pesantissime: l’Unesco ha visto nell’embargo la causa dell’innalzamento della mortalità soprattutto infantile, secondo il ministero della Sanità iracheno in dieci anni l’embargo ha provocato la morte di un milione e 273 mila iracheni. La risoluzione approvata impegna il governo italiano ad assumere, a livello internazionale, «posizioni esplicite per pervenire alla revoca dell’embargo» e non più la revoca tout court che chiedeva Buttiglione. Inoltre si chiede che siano attivate forme di aiuto umanitario attraverso progetti di cooperazione in campo sanitario e di aiuto alimentare, dando sostegno alle ong italiane impegnate in Iraq. (A. Ne.),


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