Cultura

Iraq: lista fornitori d’armi. Nessun italiano

sulla lista di Saddam ci sono anche una trentina di imprese tedesche, 24 americane, 8 francesi, 17 britanniche e poi aziende giapponesi, olandesi, belghe, spagnole e svedesi

di Redazione

Dalla dichiarazione dell’Iraq sui propri armamenti emerge che imprese cinesi e russe violarono l’embargo dell’Onu proseguendo nelle forniture militari anche dopo l’embargo decretato nel 1991. Una lista dettagliata dei fornitori militari denunciati da Baghdad, in cui non compaiono aziende italiane, e’ stata pubblicata dal quotidiano berlinese “Tageszeitung”, che riferisce di averla ottenuta tramite il corrispondente a Ginevra. La “Taz” scrive che tre aziende russe e una cinese hanno fornito armi e componenti militari anche dopo la fine della guerra del Golfo e perfino in seguito al ritiro degli ispettori dell’Onu (Unscom) a meta’ dicembre 1998. Ma sulla lista di Saddam ci sono anche una trentina di imprese tedesche, 24 americane, 8 francesi, 17 britanniche e poi aziende giapponesi, olandesi, belghe, spagnole e svedesi. Di queste, pero’, non viene specificato il periodo a cui si riferiscono le forniture.

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