Mondo

Iraq: le accuse di Powell

Collegamenti col terrorismo internazionale e con Al-Qaeda in particolare, detenzione di armi chimiche e ripetuti tentativi di portare a termine la costruzione di ordigni atomici

di Paul Ricard

Collegamenti col terrorismo internazionale e con Al-Qaeda in particolare, detenzione di armi chimiche e ripetuti tentativi di portare a termine la costruzione di ordigni atomici. Sono questi i tre pilastri sui quali poggia il ”j’accuse” del segretario di Stato Usa Colin Powell al regime di Saddam Hussein. Nel suo discorso al Consiglio di Sicurezza, Powell ha mostrato diversi documenti, comprese intercettazioni e foto dei satelliti, per provare che Baghdad ha deliberatamente violato la risoluzione 1441 dell’Onu e ha ostacolato con ogni mezzo il lavoro degli ispettori, nascondendo le armi in suo possesso e minacciando gli scienziati che avrebbero potuto parlare. ”Il comportamento dell’Iraq dimostra che Saddam Hussein e il suo regime non hanno fatto il minimo sforzo per il disarmo come richiesto dalla comunita’ internazionale” ha detto Powell secondo il quale, invece, le azioni di Baghdad ”mostrano che Saddam Hussein e il suo regime stanno concentrando i loro sforzi per aumentare la produzione di armi di distruzione di massa”. Il Segretario di Stato ha mostrato una serie di fotografie prese dai satelliti prima delle ispezioni di Blix che mostrano una frenetica attivita’ di smantellamento degli impianti di stoccaggio di armi chimiche che sarebbero state trasferite su mezzi mobili. Parallelamente sarebbe in corso un programma per la fabbricazione di missili a media gittata (circa 1.200 km) e di UAV (aerei senza pilota) in grado di trasportare ordigni chimici. Saddam, poi, secondo le fonti americane sarebbe ancora in possesso di ”alcune dozzine” di missili Scud. Le testate vuote trovate dagli ispettori, secondo Powell, sarebbero, insomma, ”solo la punta dell’iceberg” dell’arsenale a disposizione di Saddam che avrebbe contattato anche diversi paesi alla ricerca di materiale fissile per la sua atomica.


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