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Iraq: l’attacco angloamericano, il punto

Giallo sulla sorte di Saddam, le truppe già avanzate dal Sud per 150 Km, 27 civili feriti a Baghdad, 12 militari (8 americano, 4 britannici) morti

di Redazione

OFFENSIVA DI TERRA La Cnn riferisce di colonne di mezzi blindati statunitensi che nel sud dell’Iraq sono gia’ avanzati per 150 km all’interno del paese senza incontrare resistenza. I mezzi blindati sono guidati elicotteri. Intanto i royal marines britannici hanno preso il controllo delle stazioni per il pompaggio di petrolio nella penisola di Faw, nel sud dell’Iraq. Lo ha dichiarato oggi un ufficiale britannico nel comando centrale americano in Qatar. Ventimila uomini della 3a divisione di fanteria americana hanno superato il confine del Kuwait entrando in territorio iracheno. La catena americana Abc ha mostrato le immagini di numerosi carri armati, blindati e camion che portano pezzi di ponti mobili attraversare la frontiera alle 06.30 (04.30 ora italiana). L’ingresso in territorio iracheno e’ avvenuto attraverso otto punti dopo che nella notte sono sminati i campi lungo il confine, ha raccontato alla tv americana un colonnello della 3a divisione. Marines americani che partecipano all’invasione dell’Iraq sono stati fermati da fuoco di sbarramento e fuoco di armi leggere mentre si trovavano circa 200 metri all’interno del territorio iracheno. Lo ha riferito un giornalista della Reuters al seguito delle truppe Usa il quale ha aggiunto che gli iracheni hanno lanciato contro la colonna missili anti-carro di ideazione sovietica noti col nome di Sagger. Il ministro britannico della Difesa Hoon ha detto che le forze britanniche stanno trovando una forte resistenza irachena a Umm Qasr, nel sud dell’Iraq. Il porto vicino Bassora e’ ancora in mano irachena, ha detto un portavoce dei militari britanici. Venticinque soldati iracheni si sono arresi alle forze americane poco dopo il loro ingresso in Iraq. Lo ha indicato un funzionario dei Marines. Gli iracheni si sono arresi, senza incidenti, poco dopo l’ingresso del primo corpo di spedizione dei Marines nel sud dell’Iraq dal Kuwait, secondo quanto indicato dalla fonte. Enormi esplosioni hanno scosso in nottata la zona di Bassora, secondo quanto riferito da un giornalista della Reuters che si trova vicino alla frontiera, circa 50 km a sud di Bassora. L’inviato ha aggiunto che poteva sentire chiaramente il rombo dei bombardieri pesanti americani in volo. Al Jazira: diverse esplosioni si sono udite anche a Mossul, nella periferia della principale citta’ del nord dell’Iraq, nelle prime ore del mattino. Le sirene d’allarme della citta’ hanno suonato a lungo. Lo ha riferito la tv satellitare del Qatar al Jazira che riferisce anche di bombardamenti sono stati nella vicina provincia di Ninive. Sono tutti morti i 12 militari (8 inglesi e 4 britannici) a bordo di un elicottero dei marines. Sono le prime vittime alleate dall’inizio di questa guerra. Il Pentagono ha confermato che l’elicottero dei Marines e’ caduto nel deserto del Kuwait. Il ministero della Difesa americano ha confermato anche la morte di tutti e sedici gli occupanti del velivolo. Si trattava di un CH-46 Sea Knight. Sulle cause il maggiore dei Marines David Andersen ha detto: ”Stiamo ancora indagando sull’incidente ma rapporti preliminari indicano che non e’ dovuto a fuoco ostile”. In precedenza, altri due elicotteri militari americani avevano compiuto ”atterraggi duri”, lungo il confine tra il Kuwait e l’Iraq. Uno, danneggiato seriamente, era stato distrutto per evitare che cadesse in mano nemica; l’altro era potuto rientrare alla base con i propri mezzi. In entrambe le occasioni, non c’erano state vittime fra i militari a bordo. BOMBARDAMENTI SU BAGHDAD Dopo il raid che la notte di giovedi’ ha dato il via all’attacco Usa all’Iraq. Entra cosi’ nel vivo la fase piu’ dura e violenta, ”Colpisci e terrorizza” (”Shock and awe”) della campagna ”Liberta’ per l’Iraq”. Testimoni hanno parlato di enormi esplosioni e di fiamme altissime che si elevano da alcuni edifici colpiti nei raid. Immagini del bombardamento, che secondo la Cnn ha colpito la zona dei ministeri e i palazzi presidenziali, sono state mostrate anche dal Tg3 in diretta. Secondo l’Ap gli americani hanno lanciato una serie di missili Cruise contro le roccaforti e le caserme della Guardia repubblicana irachena a Baghdad, sia nel centro sia nel sud est della citta’. Saddam Hussein e forse due dei suoi figli si trovavano nell’edificio nei pressi di Baghdad colpito mercoledi’ notte con bombe e missili: lo indicano fonti dell’intelligence americana, citate dalla Ap, secondo cui, dopo il bombardamento, e’ stato richiesto l’intervento di sanitari. Secondo le stesse fonti, dopo l’attacco di mercoledi’, non c’e’ la certezza che Saddam, o qualcun altro per lui, stia esercitando il pieno controllo delle operazioni militari e di sicurezza interna irachene. Le fonti non sono pero’ in grado di dire con certezza se Saddam sia stato colpito nell’attacco di mercoledi’ e neppure se sia vivo o morto. Queste incertezze spiegherebbero, da una parte, lo sbandamento avvertito nei vertici militari iracheni e, dall’altra, la relativa stasi delle operazioni da parte americana. L’Amministrazione americana dunque ”non ha raggiunto nessuna conclusione” sulle condizioni di Saddam. E non c’e’ alcuna certezza ne’ sul fatto che il rais di Baghdad sia comparso in televisione dopo l’attacco (poteva trattarsi di un sosia) ne’ sul fatto che il video mostrato fosse, o meno, registrato. Giallo sull’incendio dei pozzi di petrolio. Dal Kuwait si afferma che gli iracheni ”hanno dato fuoco a tre quattro pozzi di petrolio” ma che non si conosce il loro numero. Una notizia gia’ diffusa dalla Cnn e dal capo del Pentagono Donald Rumsfeld ma smentita dall’Iraq. Il direttore dell’autorita’ pubblica per la protezione dell’ambiente kuwaitiano, Mohammad al Sraawi, citato dall’agenzia Kuna ricevuta a Beirut, afferma che una grande nuvola nera che copre il cielo sul Kuwait e’ dovuta al fumo provocato dall’incendio di pozzi di petrolio nel Sud dell’Iraq. 100 mila profughi sono in marcia verso la Turchia. Si starebbero dirigendo dal nord dell’ Iraq verso la frontiera turca. Il rappresentante del Fronte turcomanno iracheno: la guerra durerà poco perchè gli iracheni sono disperati e vogliono liberarsi del regime.


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