Mondo
Iraq: l’Ashura, cos’
Le stragi che oggi hanno colpito la comunita' sciita irachena sono avvenute nel giorno dell'Ashura, la piu' solenne ricorrenza religiosa dei musulmani sciiti. Una scheda
di Redazione
Le stragi che oggi hanno colpito pesantemente la comunita’ sciita irachena sono avvenute nel giorno dell’Ashura, la piu’ solenne ricorrenza religiosa dei musulmani sciiti. Tra ieri e oggi in Iran, Iraq, Afghanistan e sulla sponda meridionale del Golfo si commemora la morte dell’imam Hussein – figlio di Ali’, il genero del profeta Maometto – sconfitto dalle truppe del califfo omayyade Yazid nella lotta per la leadership del neonato Islam, e decapitato nell’attuale Iraq nell’anno 680. A quell’episodio risale lo scisma islamico fra sunniti e sciiti. Questi ultimi sono oggi poco piu’ del 10% dei musulmani nel mondo, ma costituiscono la maggioranza della popolazione in Iran, Iraq e nel Bahrein. In occasione dell’Ashura uomini e bambini in camicia nera sfilano in corteo al suono ossessivo dei tamburi e si autoflagellano con fruste o mazzi di catenelle, si feriscono la testa con affilati coltelli o anche soltanto si percuotono il petto in segno di lutto e di espiazione, per non aver mantenuto la promessa di aiutare Hussein, lasciandolo solo, con 72 compagni, a soccombere agli omayyadi nella piana di Kerbala, tredici secoli fa. La cerimonia si ripete per l’Arbain, il quadrigesimo dopo l’Ashura: lo scorso anno – per la prima volta dopo la caduta del regime laico del sunnita Saddam Hussein, che proibiva tali manifestazioni – centinaia di migliaia di pellegrini marciarono anche per tre o quattro giorni, pregando e flagellandosi, per raggiungere il mausoleo di Hussein nella citta’ santa sciita di Kerbala, 80 chilometri a sud di Baghdad.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.