Famiglia

Iraq. Laburisti contro Blair

Dubbi sul dossier del primo ministro sulla pericolosità di Saddam Hussein. Critiche a Blair anche da parte di molti autorevoli giornali inglesi

di Ettore Colombo

Dolo la pubblicazione del dossier Blair sul pericolo costituito da Saddam Hussein e il discorso del premier britannico alla Camera dei Comuni per convincere il Parlamento della necessità di un attacco preventivo, il fronte del partito di Tony Blair, il Labour, si spacca. Cinquantatré deputati laburisti (il 10 per cento) hanno votato “contro la sua politica sull’Iraq e sulla guerra”. Molti deputati si sono invece astenuti. Un fatto inatteso che potrebbe creare una crepa nella politica filo-americana del governo britannico. E sulla qualità e la sostanza del dossier si dimostrano critici molti giornali britannici come The Times che, in un commento si dimostra abbastanza critico: “questo non è un dossier ma un atto di disperazione”. Anche The Independent non risparmia le critiche al documento presentato da Blair ai parlamentari e all’opinione pubblica mondiale. Un editoriale osserva: “Saddam può essere un rischio per la pace ma Blair non è riuscito a dare buone ragioni per la guerra”. Stessa posizione dimostrata dall?analista inglese Paul Beaver che, letto il dossier, spiega: ?Il documento non propone argomenti inoppugnabili. Lo hanno preparato i servizi segreti inglesi che ovviamente non danno le fonti delle informazioni. Ma io penso che sia un documento ben fatto”.


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