Mondo
Iraq, la Svizzera nega il sorvolo agli americani
La Confederazione ha anche vietato l'ingresso nel Paese a Saddam,alla sua famiglia e agli altri dirigenti iracheni
di Redazione
Il governo svizzero ha respinto la richiesta ufficiale di sorvolo del territorio svizzero in caso di conflitto in Iraq, presentata dagli Stati Uniti. Nel modo in cui e’ formulata e visto che non e’ limitata nel tempo, la richiesta non puo’ essere accettata, ha detto oggi il portavoce del Consiglio federale, Achille Casanova.
Il governo decidera’ se autorizzare sorvoli oltre il normale traffico fintanto che la guerra in Iraq non e’ ancora scoppiata solo dopo aver ottenuto nuovi elementi di valutazione.
Nel negare la richiesta americana di sorvolo del territorio svizzero in caso di conflitto in Iraq, il governo elvetico ha sottolineato che senza una risoluzione dell’ONU che autorizzi il ricorso alla forza, la Svizzera considerera’ l’intervento contro Bagdad un conflitto fra Stati e applichera’ di conseguenza il diritto della neutralita’ vietando l’uso dello spazio aereo a velivoli coinvolti nel conflitto.
Il governo ha anche deciso di vietare l’entrata in Svizzera a Saddam Hussein, ai suoi famigliari e agli alti dirigenti iracheni.
Se l’ONU dovesse approvare l’intervento militare in Iraq, l’autorizzazione di sorvolo non sarebbe comuqnue automatica. Il Consiglio federale si riserva il diritto di decidere caso per caso, ha spiegato il portavoce. Inoltre l’esecutivo decidera’ solo dopo aver ottenuto nuovi elementi di valutazione se autorizzare sorvoli oltre il normale traffico aereo fintanto che la guerra in Iraq non sara’ scoppiata.
L’ambasciatore Blaise Godet, capo dell Direzione politica del DFAE, e Roberto Balzaretti, capo della Sezione del diritto internazionale pubblico, incontreranno nel pomeriggio l’ambasciatore statunitense per comunicargli la posizione del governo elvetico.
La richiesta americana, ha spiegato Godet, e’ stata presentata a titolo preventivo a molti paesi europei per conoscere la loro posizione in merito. Gli Usa vogliono stilare una sorta di ”Carta del cielo” per sapere come muoversi. L’Austria, ad esempio, ha aggiunto Balzaretti, ha gia’ rifiutato di autorizzare sorvoli supplementari del suo territorio.
Anche in questo caso, ha detto Casanova, il governo elvetico rimane fedele alla prassi applicata finora. Dal 1993 la Confederazione autorizza l’entrata di velivoli militari nello spazio aereo in operazioni decise dall’ONU, come e’ stato il caso per esempio dell’intervento nel 1995 in Bosnia.
Nel 1999 Berna ha invece rifiutato il sorvolo agli aerei Nato per le operazioni in Kosovo: in questo caso non c’era l’approvazione delle Nazioni Unite.
La Svizzera si rifa’ alla convenzione dell’Aia del 1907, che vieta alle nazioni neutrali di permettere il passaggio di truppe o materiale militare di paesi in conflitto. Il Consiglio federale ha inoltre deciso di vietare l’entrata in Svizzera a Saddam Hussein, ai suoi famigliari e agli alti dirigenti iracheni.
La decisone presa oggi e’ una misura preventiva che costituisce una decisione di principio sui cui basarsi se il caso concreto si presentasse, ha precisato Achille Casanova. Nulla lascia per il momento presagire che Saddam Hussein, i suoi famigliari o i suoi stretti collaboratori intendano lasciare l’Iraq per rifugiarsi in Svizzera.
La Svizzera e’ probabilmente il primo paese a decretare un simile divieto, ha detto l’ambasciatore Godet. Il governo ritiene che l’immagine della Confederazione sarebbe compromessa se Berna accogliesse persone responsabili di gravi violazioni dei diritti umani e di crimini di guerra. Anche dal punto di vista della politica estera, una tale presenza non e’ ritenuta auspicabile dal governo. Il Dipartimento federale degli Affari Esteri (DFAE) sta stilando una lista di persone interessate dal divieto. Se una di queste dovessere essere fermata in Svizzera, sarebbe immediatamente espulsa. La possibilita’ di richiedere l’asilo e’ esclusa. Queste persone, secondo p’ambasciatore Godet, non soddisfano in alcun modo le condizioni richieste dalla legislazione elvetica.
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