Famiglia

Iraq: la Short, ripristinare programma Oil for Food

Lo ha detto oggi il ministro britannico per gli aiuti internazionali Clare Short, esponente del governo che si era espressa contro l'azione militare.

di Redazione

E’ essenziale che la comunita’ internazionale superi le polemiche sulla guerra in Iraq per affrontare le conseguenze umanitarie del conflitto e la ricostruzione. Lo ha detto oggi il ministro britannico per gli aiuti internazionali Clare Short, esponente del governo che si era espressa contro l’azione militare. Nella sua prima apparizione alla Camera dei Comuni dopo la controversa decisione di ritirare la minaccia di dimettersi dal governo in caso di guerra, Clare Short ha inoltre sostenuto che la massima priorita’ e’ ripristinare il programma delle Nazioni Unite petrolio in cambio di cibo che ogni anno utilizza 20 miliardi di dollari provenienti dalle vendite di petrolio iracheno sui quali contano per la sopravvivenza quotidiana 16 milioni di persone. Per fare questo e’ necessario che il consiglio di sicurezza dell’Onu approvi una nuova risoluzione che dia al segretario generale l’autorita’ per continuare il programma. ”Kofi Annan sta facendo dei preparativi e noi sosteniamo i suoi sforzi per assicurare che una risoluzione sia approvata”, ha detto il ministro, sottolineando che ”se questo programma non sara’ ristabilito sara’ difficile evitare una seria crisi umanitaria”. Preparativi per la ricostruzione dell’Iraq dopo la fine del regime di Saddam sono gia’ in atto, ma avranno successo – ha affermato – ”solo se si risanano le fratture nella comunita’ internazionale e tutti i maggiori attori si impegnano ad aiutare il popolo dell’Iraq a ricostruire il suo paese. Un mandato dell’Onu, ha insistito, e’ necessario per ottenere il sostegno della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale e di molti altri paesi. Clare Short ha proseguito ricordando che le responsabilita’ immediate verso il popolo iracheno gravano, secondo quanto stabiliscono le Convenzioni di Ginevra e dell’Aja, sulle truppe di occupazione britanniche e statunitensi. Alla luce di questo dovere, su richiesta del ministero per gli aiuti internazionali, il Tesoro ha messo a disposizione 30 milioni di sterline, pari a circa 45 milioni di euro, per garantire che le truppe britanniche in Iraq facciano la loro parte.


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