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Iraq: la manifestazione per gli ostaggi sarà giovedì a Roma

Partirà da Castel Sant’Angelo alle 17. Ecco tutte le adesioni a questa sera

di Paul Ricard

La manifestazione Il corteo, partendo da Castel Sant’Angelo, percorrera’ via della Conciliazione ma non e’ ancora stabilito se l’ arrivo sara’ in Piazza Pio XI o in Piazza San Pietro, cosi’ come ha proposto la famiglia Agliana. Il Vaticano ha specificato che chi si recasse in Piazza San Pietro lo faccia solo per pregare ?non per manifestare?. Lo ha reso noto il sindaco di Sammichele di Bari, Nicola Madaro, che in queste ore ha contribuito a realizzare l’ iniziativa. La manifestazione dei familiari dei tre ostaggi italiani prigionieri in Iraq si terra’, quindi, giovedi’ prossimo alle 17 partendo da Castel Sant’Angelo. Una manifestazione per la pace che non abbia un colore politico ne’ un’idea. Deve avere queste caratteristiche la manifestazione romana che le famiglie dei tre ostaggi italiani stanno preparando per giovedi’ prossimo a Roma. Lo chiarisce Antonella Agliana: ”Chi parteciperà alla manifestazione non dovrà avere marchi o bandiere. Deve essere solamente una manifestazione per la pace e per la liberazione dei nostri ragazzi”. Le famiglie La sorella di Maurizio Agliana specifica che non lancera’ alcun appello agli italiani per farli scendere in piazza. ”Noi la manifestazione la facciamo comunque. Se non saremo tanti – commenta – non importa. Sappiamo che chi vorra’ venire ci sara’. Abbiamo chiesto aiuto alle citta’ dei tre ostaggi, se oltre ai cittadini di questi luoghi ne verranno altri, bene. Ma se a manifestare dovessero essere solo i familiari dei tre ostaggi, per noi va bene lo stesso”. ”Gli italiani ci sono stati molto vicini in questo drammatico momento e ora preghiamo di starci ancora piu’ vicini perche’ la pace deve vincere”. E’ l’appello lanciato con la bandiera della pace alle spalle da Francesca Bonerba, fidanzata di Umberto Cupertino e dalla cognata Laura Albanese perche’ la partecipazione alla manifestazione organizzata dalle famiglie dei tre ostaggi per dopodomani a Roma sia piu’ massiccia possibile. Francesca e Laura hanno assicurato che loro parteciperanno alla manifestazione con il fratello di Umberto, Francesco, cosi’ come i familiari degli altri ostaggi. E’ in dubbio invece la partecipazione della mamma di Umberto che non gode di buona salute. Da Sammichele si stanno organizzando pullman – ha aggiunto Laura – ”e noi stiamo contattando diverse persone perche’ partecipino”. ”Il messaggio che rivolgiamo agli italiani e’ stateci vicini, vi aspettiamo in tanti con il cuore, non solo per Umberto, Maurizio, Fabrizio e Salvatore ma anche perche’ la pace ci deve essere”. Il tricolore appeso al cancello, la bandiera arcobaleno della pace alla ringhiera del terrazzo. La famiglia Stefio ha invocato cosi’ la pace per riportare a casa ‘Salvo’ e i suoi due compagni. Lo ha fatto Maria Luisa, la madre, nel nuovo appello per la liberazione degli ostaggi lanciato con l’ amica marocchina Rashida. L’ ha ripetuto anche Angelo, il padre, assicurando la presenza della famiglia alla manifestazione a Roma di giovedi’. Il giorno dopo la messa in onda, sull’ emittente satellitare Al Arabiya, del nuovo video degli ostaggi, la bandiera della pace si e’ affiancata quindi a quella dell’ Italia che da 13 giorni sventola dalla villetta di via Saffi. Con un fitto scambio di telefonate tra le famiglie dei rapiti e i sindaci delle loro citta’, e’ stata fissata la data per il corteo chiesto nel messaggio dei rapitori. La scelta e’ caduta su giovedi’, forse anche perche’, come aveva fatto notare Carmelo, lo zio di Salvatore, il primo maggio rischiava di essere fuori dai tempi imposti dai rapitori (nel caso in cui si calcoli il 25, data del messaggio, come iniziale del conto alla rovescia dei cinque giorni concessi dall’ ultimatum). Ma anche perche’, come ha fatto notare anche un altro zio di Salvatore, Francesco Aparo, perche’ cosi’ il corteo si caratterizzera’ come strettamente umanitario e a favore della liberazione degli ostaggi. Alla manifestazione ha dato la propria adesione il sindaco di Cesenatico, Damiano Zoffoli (Margherita), che ha parlato di una ”iniziativa umanitaria” promossa dalle famiglie degli ostaggi. I partiti Quasi unanime i distinguo delle forze politiche di entrambi i poli che hanno dichiarato di ?non poter cedere ai ricatti dei terroristi?. Per ora, le adesioni ufficiali alla manifestazione, solo da Verdi e Pdci. Molte, invece, le adesioni personali di parlamentari di diverse forze politiche. ‘Se i familiari degli ostaggi manifesteranno a Roma noi naturalmente parteciperemo”. Lo ha detto il parlamentare di Rifondazione Comunista Nichi Vendola durante una manifestazione elettorale a Campobasso. ”Continueremo a stare vicino alle famiglie degli ostaggi – ha spiegato – tanto piu’ che queste famiglie lanciano una parola d’ordine che e’ quella di chiudere la guerra”. Vendola ha precisato che in questo modo il suo partito non muta la sua opinione sulla vicenda degli ostaggi: ‘Da questa mattina molte cose si sono mosse per realizzare questa manifestazione umanitaria a Roma. Accogliamo positivamente l’appello dei familiari degli ostaggi e del comune Sammichele per questa manifestazione del 29 aprile, alle 17 a Castel Sant’Angelo”.Lo ha dichiarato Paolo Cento (Verdi). Crescono le altre adesioni L’ Osservatorio di Milano ha deciso di aderire all’ iniziativa promossa per giovedi’ pomeriggio a Roma dalle famiglie degli ostaggi, annullando la manifestazione programmata per venerdi’ 30. ”Il coraggio delle famiglie che in prima persona hanno messo in piedi questa iniziativa – ha detto direttore dell’ Osservatorio di Milano Massimo Todisco – mette ancora piu’ in evidenza l’ipocrisia e i tentennamenti di tutti coloro che di fronte alla necessita’ di promuovere la pace e salvare delle vite umane se ne sono lavate le mani e hanno lasciato sole le famiglie”. ”Saremo a Roma a fianco dei familiari degli ostaggi con le bandiere della pace”. Ad annunciarlo e’ Vittorio Agnoletto, portavoce del Social Forum, che annuncia: ”Accogliamo l’appello delle famiglie e invitiamo tutte le realta’organizzate e i cittadini a dimostrare la loro solidarieta’ e a partecipare alle iniziative in sostegno della liberazione degli ostaggi”. ”Anche i familiari degli ostaggi – aggiunge – si rendono ormai conto di essere stati usati come carne da macello elettorale da un governo incompetente e bugiardo. Per questo ora si rivolgono alla solidarieta’ degli italiani come ultima speranza di salvezza per i loro cari. Noi condividiamo questa speranza, per questo diciamo che ‘tra uccidere e morire c’e’ una terza possibilita’ vivere”’. ‘Cari, vi scriviamo pubblicamente per raccogliere e rilanciare l’appello di alcuni tra voi a manifestare subito per il ritiro immediato dei militari italiani dall’Iraq e per la salvezza dei tre ostaggi”. Comincia cosi’ la lettera che il leader dei Disobbedienti Francesco Caruso ha inviato ai familiari degli ostaggi in Iraq, nella quale annuncia che il Movimento e’ pronto a scendere in piazza per la liberazione dei tre italiani. Si moltiplicano i consensi attorno alla manifestazione promossa dalle famiglie degli ostaggi per il 29 aprile a Roma. L’Associazione di Como Donne in Nero oltre ad aderire ad eventuali iniziative per la pace, ha reso noto che sta organizzando una delegazione di donne ”che vada a riprendersi figli, amici, fratelli, fidanzati e mariti a Nassiriya”. ”Manifestare per il ritiro delle truppe non e’ cedere ai ricatti – afferma l’associazione – ma esprimere la nostra umanita’ calpestata ogni giorno dai fondamentalisti di Bush e Al Qaida”. Secondo Umberto Giovine, segretario del Movimento Federalista, alla manifestazione dovrebbe aderire tutto il centrodestra. ”Bisogna che tutti gli italiani appoggino una grande manifestazione venerdi’ sera a Roma per chiedere la liberazione degli ostaggi italiani e di tutti gli ostaggi prigionieri in Iraq – ha detto Giovine – La richiesta di liberazione deve essere di tutti, non di una parte politica. Per questo e’ necessario che chi ha opinioni di centrodestra, come noi, non si tiri indietro”. Anche il segretario nazionale SinCobas, Luciano Muhlbauer, si e’ detto disponibile a sostenere tutte le iniziative per la pace che possano contribuire al ritorno in liberta’ degli ostaggi, ricordando di aver organizzato per il primo maggio a Milano il MayDaiParade. ”Non abbiamo bisogno di un’arma puntata alla tempia per chiedere l’immediato ritiro delle truppe dall’Iraq e la restituzione della sovranita’ del popolo iracheno – ha aggiunto – Lo stiamo facendo da tempo”. Il ‘Campo Antimperialista’ partecipera’ alla manifestazione organizzata a Roma per giovedi’ 29 dai familiari dei tre vigilantes ostaggi in Iraq. Lo ha detto uno degli esponenti del Campo, Leonardo Mazzei, non escludendo la possibilita’ di sfilare con la bandiera irachena. ”Pensiamo sia un segnale forte quello che arrivera’ da Roma giovedi’ – ha aggiunto – e pensiamo che la vera questione sia proprio la liberta’ dell’Iraq. Per questo stiamo pensando di partecipare con le bandiere dell’Iraq”. Il portavoce del movimento Moreno Pasquinelli e altre due attiviste, sono stati scarcerati tre giorni fa dopo esser stati arrestati il 1 aprile nell’ambito di un un’indagine della procura di Perugia contro il Dhkp-C


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