Formazione

Iraq, la Caritas pensa agli sfollati

In pochi riescono a scappare e chi ce la fa denuncia: "ci tengono in trappola"

di Stefano Arduini

In Iraq si registra un consistente numero di sfollati all’interno del paese e lungo le zone di confine ma, al momento, non si registrano flussi di rifugiati nei paesi limitrofi. Secondo stime dell’ONU, ci sono circa 30.000 sfollati interni provenienti dalla zona di Amarah a nord di Bassora, a circa 5 km dal confine iraniano),attualmente ospitati presso parenti. 10.000 persone hanno lasciato Baghdad e sono dirette verso Badra (a 10 km dal confine iraniano). Gli iracheni che hanno chiesto assistenza in Giordania hanno riferito che molti altri iracheni vorrebbero lasciare l’Iraq ma viene loro impedito. Programmi Caritas L’Ufficio di Collegamento Caritas in Amman è riuscito a contattare i vescovi Shlemon e Dalli di Baghdad. Questi hanno confermato che per quanto riguarda le chiese e i centri Caritas, la situazione è buona. La sede centrale Caritas a Baghdad è riuscita a contattare i centri Caritas a Bassora attraverso i tassisti. Oltre a quelle già arrivate nella prima spedizione, Mons. Shlemon ha detto che a Bassora c’è ancora grande bisogno di tavolette per la depurazione dell’acqua. Anche a Baghdad l’ufficio Caritas ha organizzando un ulteriore invio di tavolette di clorochina, dopo quello arrivato tre giorni fa da Amman. I vescovi hanno anche detto che c’è grande bisogno di medicinali di base. L’Ufficio Caritas di Amman sta organizzando l’invio a Baghdad di due carichi di antidolorifici, antibiotici, ecc. I vescovi hanno informato che ci sono molti sfollati nelle chiese di Baghdad. I centri Caritas forniscono, a queste persone, tutto ciò di cui hanno bisogno, soprattutto cibo e medicine. Gli alimenti vengono acquistati in loco dai mercati locali. Molte persone preferiscono rifugiarsi nelle chiese durante la notte ritornando poi a casa di giorno. I contributi Caritas finora raccolti a seguito dell’appello lanciato da Caritas Iraq hanno permesso l’acquisto e lo stoccaggio in Amman e gli invii in Iraq- che si stanno svolgendo con grosse difficoltà data la situazione -di medicine e generi di prima necessità. Ad Amman, sono stati finora acquistati e immagazzinati kit alimentari per 22.740 famiglie (113.700 persone) che verranno trasportati in Iraq non appena le frontiere saranno aperte. In ogni caso l’Ufficio di Collegamento Caritas Iraq in Amman, sta organizzando un grosso convoglio di aiuti umanitari per la prossima settimana. L’Ufficio di Collegamento Caritas Iraq di Amman fa sapere che gli aiuti di beni (alimentari, medicine, altro) non sono accettati poiché, alla frontiere, TUTTO viene rimandato indietro. Caritas Iraq, ha firmato un accordo con il Governo iracheno (che le ha permesso, tra l’altro, di distribuire aiuti umanitari in tutto il paese sin dall’inizio dell’embargo) secondo il quale Caritas Iraq – ed è la sola ong autorizzata – distribuisce attraverso i suoi centri dislocati su tutto il paese, aiuti umanitari secondo una lista prestabilita e ben definita. La lista è stata elaborata secondo quella approvata dalle Nazioni Unite per il Programma Oil-for-food. Nord Iraq Da sabato 5 aprile è iniziata, da parte di Dutch Consortium (di cui fa parte anche la Caritas) la distribuzione di articoli non alimentari a 50 famiglie sfollate sistemate nel campo di Bazyan. Nel frattempo sono arrivate altre 17 nuove famiglie, sempre nello stesso campo. Il lavoro a Bazyan è in stretto coordinamento con le autorità locali, l’agenzia dell’ONU (UNOPS-IDP) e l’ong locale Reach. Il team medico mobile di Dutch Consortium ha iniziato le visite presso il campo di Bazyan e, su richiesta del Ministro della Sanità, a partire da oggi garantisce servizi sanitari giornalieri. Kuwait Due rappresentanti della rete Caritas sono presenti in Kuwait. Nei giorni scorsi si sono recati a Umm Qasr. Hanno visitato l’ospedale, i punti di distribuzione dell’acqua, i pozzi aperti nella città. Hanno visitato alcune famiglie dalle quali sono stati ben accolti. La situazione a Umm Qasr è relativamente calma e tranquilla. L’ospedale ha 35 letti e due medici. Il direttore sanitario ha dichiarato ai nostri rappresentanti che hanno urgente bisogno di medicine. Manca l’acqua. C’è un pozzo nel compound dell’ospedale ma la pompa non funziona. Per sostenere gli interventi in atto (causale: “Emergenza Iraq 2003”) si possono inviare offerte alla Caritas Italiana, viale F.Baldelli 41 – 00146 Roma, tramite: – c/c postale n. 347013 – c/c bancario n. 5000X34 – ABI 05696 – CAB 03202 BANCA POPOLARE DI SONDRIO, AG. ROMA 2 – Cartasì e Diners telefonando a Caritas Italiana 06/541921 (dal lunedì al venerdì 9.00-18.00)


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