Mondo

Iraq: la Caritas intensifica gli aiuti

E dice "No alla guerra preventiva"

di Redazione

L?invito del Papa a rafforzare gli spiragli di pace incoraggia Caritas Italiana a moltiplicare gli sforzi in atto da un decennio a favore di una popolazione provata da ripetuti conflitti La Caritas Italiana, preoccupata per l?evolversi della situazione, esprime il proprio dissenso ad ogni forma di guerra preventiva in Iraq, come recentemente hanno fatto il Papa, il Cardinale Camillo Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e il patriarca di Bagdad, Raphael Bidawid. La guerra aggraverebbe la già instabile situazione del Medio Oriente, rendendo ancora più precarie le sorti della popolazione irachena che finora è l?unica vittima di questi lunghi anni di tensioni politiche. La Caritas ritiene altresì che le vie diplomatiche internazionali dovranno essere più incisive nei confronti delle Autorità irachene, affinché queste rispettino le intese internazionali e si dimostrino pienamente affidabili. In questo ulteriore momento di difficoltà della popolazione dell?Iraq, la Caritas Italiana, in collegamento anche con la rete internazionale, continuerà ad affiancare l?azione della Confrérie de la Charité-Caritas Iraq, un?organizzazione molto solida e articolata, con circa 80 operatori e una quindicina di centri sparsi in tutto il paese. Aiuto alimentare a 14 mila famiglie, fornitura di acqua potabile a 400.000 persone, assistenza medica a 6.000 soggetti vulnerabili: questi gli interventi finora realizzati. Inoltre, in queste settimane, temendo il disastro che una nuova guerra potrebbe causare, Caritas Iraq sta mettendo a punto un programma di prevenzione sanitaria: interventi di riabilitazione di centri sanitari e di alcuni ospedali; acquisto e stoccaggio di medicinali, articoli sanitari e altre attrezzature, corsi di aggiornamento per medici e corsi di formazione per circa 400 operatori e volontari.


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