Famiglia

Iraq: La Beretta è in corsa per fornire armi alla polizia

Lo ha detto alle agenzie Franco Gussalli Beretta, amministratore delegato della holding

di Benedetta Verrini

La Beretta è in corsa per la fornitura di “small arms” (armi leggere) all’esercito e alla polizia irachene che gli Stati Uniti stanno riorganizzando.
Lo ha detto alle agenzie Franco Gussalli Beretta, amministratore delegato della holding e della fabbrica d’armi Pietro Beretta, che, a una domanda circa possibili commesse all’azienda provenienti dallo Stato mediorientale, ha risposto che la società “ci sta lavorando”.
Gussalli Beretta è stato avvicinato nel corso della consegna del nuovo fucile Beretta Ugb25 Xcel ad Ahmed Almaktoum, membro della famiglia reale degli Emirati Arabi Uniti e campione olimpico uscente nella disciplina del “double trap”.

“Diciamo che siamo vicini” ha detto Beretta al cronista che gli chiedeva della possibilità di aggiudicarsi questi contratti di fornitura, pur precisando che “le procedure di acquisizione, attraverso i contractor, non sono proprio semplici”.
Beretta ha poi spiegato che l’azienda sta guardando all’Iraq “con molta attenzione per capire cosa succede”. Le commesse in gioco, ha precisato, “sono molto importanti” e riguardano “decine di migliaia di pezzi” per produzioni di “tre-quattro anni. Se verranno vinte – ha auspicato per il suo gruppo – produrranno un fatturato di molti milioni”.
In Iraq, ha aggiunto, non si tratta di operare “un semplice riassortimento” delle armi a disposizioni delle forze di sicurezza, ma di procedere a una vera e propria “riorganizzazione” con conseguente necessità “di fornire un impianto di base”.

Alla domanda se la lunga amicizia che unisce la famiglia bresciana a quella del presidente degli stati Uniti, George W. Bush, possa in qualche modo agevolare la Beretta, l’amministratore delegato della fabbrica d’armi ha escluso il rilievo “di quello che è un legame privato tra mio padre e Bush senior”.

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