Mondo
Iraq, infiltrati sciiti in arrivo dall’Iran
Sarebbero membri della Brigata Badr, braccio armato del Consiglio Supremo della Rivoluzione Islamica iracheno con sede a Teheran
Da quando il regime di Saddam Hussein e’ caduto, agenti addestrati in Iran sono stati infiltrati nel sud dell’Iraq, in particolare nelle citta’ di Najaf, Karbala e Bassora. Secondo fonti di intelligence citate da funzionari del governo americano, scrive oggi il ‘New York Times’, tra questi figurano membri della Brigata Badr, braccio armato del Consiglio Supremo della Rivoluzione Islamica in Iraq, gruppo sciita con base a Teheran. Con loro sarebbero entrati nel sud dell’Iraq un certo numero di membri irregolari di una speciale unita’ della Guardia Rivoluzionaria Iraniana.
Il fenomeno non ha colto di sorpresa i funzionari governativi citati dal giornale, che pero’ hanno espresso forte preoccupazione per la particolare fase che sta attraversando il paese, e per i rischi connessi alla situazione di vuoto politico che si e’ venuta a determinare. L’Iran, fanno notare, potrebbe volere svolgere un ruolo piu’ determinante nel sud dell’Iraq, regione la cui popolazione – come quella iraniana – e’ composta per la maggior parte da musulmani sciiti. I timori riguardano il rischio di un’ingerenza volta a promuovere un modello iraniano di governo, quello di una repubblica islamica guidata da un religioso sciita che abbia il duplice ruolo di leader religioso e politico. Preoccupazione di cui si e’ avuto un riflesso nelle parole del segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, che ieri al Pentagono ha definito il modello di governo iraniano non compatibile con i principi democratici e pluralistici cui secondo gli Stati Uniti il futuro governo iracheno dovrebbe ispirarsi.
Il Consiglio Supremo della Rivoluzione Islamica in Iraq e’ uno dei movimenti di opposizione che l’amministrazione Bush ha invitato a prendere parte ai colloqui sul futuro del paese, anche se alcuni rappresentanti dell’amministrazione guardano al movimento con sospetto per i suoi stretti legami con il governo iraniano. La Brigata Badr, braccio armato del movimento, composta da circa diecimila uomini, avrebbe ricevuto appoggio ed addestramento dal governo iraniano, secondo funzionari di Washington. Il movimento ha respinto due successivi inviti a prendere parte alle riunioni destinate a portare alla creazione di un governo ad interim per l’Iraq del dopo-Saddam, perche’ in polemica con il ruolo di sponsor svolto dagli Stati Uniti: ”Se parlano di democrazia, dovrebbero lasciare gli iracheni organizzarsi da soli”, ha commentato da Londra il rappresentante del movimento, Hamid al-Bayati, annunciando la mancata partecipazione del gruppo all’incontro di sabato prossimo.
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