Mondo

Iraq: il punto di oggi a cura della Caritas

È ancora impossibile arrivare a Baghdad. Nel Nord e in Siria, invece...

di Gabriella Meroni

Secondo le informazioni dell’Ufficio Caritas Iraq ad Amman, la situazione a Bagdad è, dal punto di vista della sicurezza, drammatica. Questo non dà garanzie all’accesso degli aiuti umanitari dall’estero. L’ufficio di Caritas Iraq ad Amman informa che sono state acquistate le medicine e che il convoglio di medicine e aiuti alimentari è pronto ma in attesa di partire per Baghdad a causa degli altissimi rischi sulla sicurezza. A Bagdad un imprecisato numero di sfollati è ancora sistemato nelle chiese. La situazione nel sud del paese (Bassora e dintorni) è un po’ più calma. I mercati e le scuole sono aperte. I 14 Centri Caritas presenti in tutto il paese (8 a Bagdad, 2 a Mosul, 1 a Bassora, 1 a Kirkuk, 1 a Karakosh, 1 ad Alqosh) stanno operando grazie alle scorte di medicine, alimenti non deperibili e altro materiale che ancora hanno nei propri magazzini. Il Centro Caritas a Bassora sta intervenendo esclusivamente in collaborazione con la Mezza Luna Rossa alla quale sono già state messe a disposizione il 70% delle medicine immagazzinate sin dall’inizio della guerra. Negli ultimi tre giorni sono stati distribuiti dai centri Caritas stock di medicine, articoli sanitari, coperte, materassi e lenzuola a tre ospedali statali e uno privato di Bagdad. In uno di questi ospedali, quello pediatrico, la Caritas ha distribuito anche cibo altamente proteico per i bambini sottonutriti. Sono però urgenti ulteriori forniture di medicinali e articoli sanitari. L’Ufficio di collegamento Caritas in Amman, a causa degli altissimi rischi per mancanza di sicurezza, sta optando per l’invio di piccole partite invece di grossi convogli. Caritas Iraq suggerisce alla rete Caritas di fare ulteriori sforzi presso i propri governi per introdurre forze di polizia come deterrente contro il saccheggio. A tutt’oggi solo il Canada, l’Italia e la Danimarca si stanno attivando. Nord Iraq Ci sono 22.000 famiglie cristiane sfollate. I Centri Caritas distribuiscono loro pacchi alimentari ed altri beni prioritari. Dutch Consortium (di cui la Caritas fa parte), con i volontari della chiesa di Alqosh, continua la distribuzione di pacchi alimentari alle 1.150 famiglie sfollate di Alqosh (la maggior parte di esse, musulmane, provengono da Baghdad). Ogni famiglia sfollata registrata riceve: – 5 kg di farina a persona – 2 kg di riso a persona – 1 kg di olio a persona – 2 kg di zucchero a persona – 1 kg di tè a famiglia – 1 kg di concentrato di pomodoro a famiglia A Mosul, in particolare la zona ad ovest della città, la situazione dal punto di vista della sicurezza è migliorata. Il Centro Caritas di Mosul riesce, infatti, a distribuire cibo, medicine e altri beni di prima necessità. A Zakho la Caritas continua la distribuzione di cibo a 230 famiglie di sfollati (la maggior parte provenienti da Baghdad). Siria Il trasporto di medicine e articoli sanitari è impossibile perché il confine con l’Iraq è chiuso. Continuano i servizi garantiti dai Centri Caritas di Damasco e Hassake: visita alle famiglie rifugiate, distribuzione di aiuti alimentari e servizi sanitari. Per sostenere gli interventi in atto (causale: “Emergenza Iraq 2003”) si possono inviare offerte alla Caritas Italiana, viale F.Baldelli 41 – 00146 Roma, tramite: – c/c postale n. 347013 – c/c bancario n. 5000X34 – ABI 05696 – CAB 03202 BANCA POPOLARE DI SONDRIO, AG. ROMA 2 – Cartasì e Diners telefonando a Caritas Italiana 06/541921 (dal lunedì al venerdì 9.00-18.00)


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