Volontariato

Iraq: il caos blocca gli aiuti umanitari

Sempre più grave l'emergenza umanitaria. Liberati i 2 operatori di Msf

di Redazione

Alla mancanza di acqua e di corrente elettrica a Baghdad e in altre citta’ si sommano i saccheggi. Ospedali e strutture sanitarie a Baghdad e nel sud del paese in particolare sono state distrutte, i malati e i feriti non possono recarsi all’ospedale, ha deplorato l’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms). Un automezzo di aiuti dell’Unicef destinato a Nassiryah (tra Bassora e Baghdad) e’ dovuto tornare indietro, mentre l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) ha segnalato l’arrivo alla frontiera iraniana di 30.000 persone fuggite da Baghdad e da Nassiriya. ”E’ vitale che chiunque si senta minacciato dal caos nel quale sono precipitate varie citta’ irachene possa essere in grado di fuggire. Gruppi di persone fuggono da Baghdad e da altre citta’ alla ricerca di sicurezza”, ha detto il portavoce dell’Unhcr, Ron Redmond, senza essere in grado di confermare il dato di 100.000 profughi iracheni giunti a Badrah, nei pressi del confine con l’Iran. Al sud, sono esplosi i casi di diarrea tra i bambini sotto i cinque anni, ha deplorato l’Unicef. Nelle due province del sud, dove l’approvvigionamento di acqua e’ piu’ che precario, sono stati segnalati 50 casi di diarrea tra i bambini in soli cinque giorni, contro i 30 casi notificati per tutto il mese di aprile l’anno scorso. Meno preoccupato appare il Pam. Sul fronte alimentare, le riserve della popolazione dovrebbero bastare fino alla fine del mese e, non appena sara’ possibile, il Pam e i suoi impiegati sono pronti a tornare nel sud e nel nord del paese per aprire corridoi umanitari. Il Pam si dice preparato a trasportare l’equivalente di 1,6 milioni di tonnellate in sei mesi grazie a 9.300 automezzi. Ma la sicurezza resta la condizione necessaria a far scattare le operazioni di aiuti. Sono stati liberati i due volontari di Medici Senza Frontiere scomparsi, in circostanze misteriose, il 2 aprile scorso a Baghdad e dei quali non si erano piu’ avute notizie. Lo ha reso noto la stessa organizzazione. I medici, un capo-missione francese di 44 anni e un logista sudanese di 31, facevano parte del team di sei persone che lavorava, da diverse settimane, all’ ospedale Al-Kindi (nord-est della capitale), in appoggio all’ equipe medica locale. Fran?ois Calas e Ibrahim Younis hanno potuto stabilire un breve contatto telefonico con la sede francese e belga di MSF. Le loro condizioni di salute sono buone. Attualmente si trovano a Baghdad e si riuniranno agli altri quattro membri dell’equipe di Medici Senza Frontiere.


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