Mondo

Iraq: gruppi sunniti respingono accordo su Costituzione

Nonostante l'intesa di ieri tra curdi, sciiti e Partito islamico iracheno, altri gruppi sunniti confermano l'indicazione di voto contrario al referendum del 15.

di Chiara Brusini

Dopo che il Partito islamico iracheno, principale formazione politica sunnita, ha invitato ieri sera a votare ”si” al referendum sulla Costituzione del 15 ottobre, altri gruppi sunniti dichiarano oggi di non aver cambiato idea sulla propria indicazione di voto. In base ai termini dell’intesa raggiunta nella tarda serata di ieri dal Partito islamico iracheno, dal Consiglio per il dialogo nazionale iracheno e dal Waqf (l’ente per la gestione dei beni religiosi sunniti) con i leader dei partiti curdi e sciiti, al testo già approvato verranno aggiunti altri quattro articoli: il primo prevede che subito dopo l’insediamento della nuova Assemblea Nazionale e per un periodo non superiore ai quattro mesi una Commissione parlamentare possa procedere a degli emendamenti alla Carta fondamentale. Il secondo e terzo articolo trattano rispettivamente dell’unità del Paese e dell’utilizzo dell’arabo come lingua co-ufficiale nelle province curde; infine, il quarto sottolinea che gli ex membri del partito Baath del regime di Saddam Hussein potranno essere allontanati dai pubblici uffici e incriminati solo se effettivamente colpevoli di reati. Saleh al Mutlaq, uno dei rappresentanti del Consiglio del dialogo nazionale, gruppo ombrello che riunisce diversi partiti sunniti, ha tuttavia dichiarato oggi all’agenzia stampa tedesca Dpa: “Tali cambiamenti non sono sufficienti per cambiare la nostra disapprovazione” . Secondo fonti giornalistiche locali, anche il Consiglio degli Ulema – cui aderisce la stragrande maggioranza delle moschee sunnite in Iraq – avrebbe respinto l’intesa decidendo di mantenere l’indicazione di voto contraria alla nuova Costituzione. Un’indicazione di voto contrario e’ intanto giunta anche dal Fronte Turcomanno, il cui lader Saad Edin – ha riferito stamani il quotidiano Az Zaman – ha affermato che la nuova Costituzione ”nell’attuale bozza non rispecchia i diritti e l’influenza” del suo gruppo etnico e ”il suo ruolo nella costruzione dell’unita’ dell’Iraq”. La nuova Costituzione, ha proseguito Edin, ”ha deluso la minoranza turcomanna e le sue aspirazioni come parte attiva ed essenziale del mosaico iracheno”. Lo speaker del Parlamento iracheno Hashim al Hassani ha comunque proposto una speciale seduta dell’Assemblea per ”discutere i progressi nel processo costituzionale e trattare dei risultati dei negoziati di ieri fra i blocchi politici”. L’Assemblea nazionale irachena si riunirà oggi per una seduta straordinaria sulle modifiche approvate ieri al testo costituzionale . “La seduta straordinaria è stata fissate per le sette di questa sera per dare ai parlamentari delle province il tempo necessario per rientrare a Baghdad – ha detto il deputato sciita Khalid al Atiyah – non sappiamo se metteremo ai voti l’intesa raggiunta dai leader dei principlai partiti o se verremo semplicemente informati di tale intesa”.


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