Formazione
Iraq: Formigoni, arbitraria guerra senza prove
Il governatore lombardo rilancia il ruolo dell'Europa in un intervista oggi al Corriere. «L'Iraq faccia entrare gli ispettori Onu e l'Occidente tolga l'embargo»
Formigoni il pacifista. Il governatore lombardo, memore del suo impegno per scongiurare la partecipazione dell’Italia al conflitto del ’91 (da sottosegretario di governo volò in Iraq per incontrare Tarek Aziz), afferma in un’intervista al Corriere di oggi che quella contro Saddam sarebbe, in assenza di prove certe, «una guerra arbitraria e senza motivazione».
Netta la sua posizione riguardo all’Italia «che non deve muoversi da sola ma assieme all’Europa». Secondo Formigoni «l’Europa deve diventare un soggetto politico».
«Non si deve arrivare al conflitto», dice il leader lombardo e per questo lancia un «invito forte»’ all’Iraq affinché «apra veramente le porte agli ispettori Onu e certifichi davanti al mondo intero di non essere in possesso di armi di distruzione di massa».
Ma anche l’Occidente, però, deve fare la sua parte e «permettere all’Iraq di vivere: le sanzioni hanno portato il Paese alla miseria».
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.