Mondo

Iraq: Etchegaray ottimista

«Ho spinto Saddam a riflettere», dice il porporato al Corriere

di Giampaolo Cerri

L’ambasciatore del Papa è ottimista. Di ritorno da Bagdad, il cardinal Etchegaray dichiara infatti al Corriere di aver ”spinto Saddam a riflettere, a cercare di essere piu’ aperto e di sforzarsi al massimo per evitare il conflitto armato. E devo dire che ho visto anche alcuni risultati concreti. Basti per tutti il decreto presidenziale del 14 febbraio, che mette fuori legge ogni attivita’ di import e di produzione di armi non convenzionali”. Secondo il porporato ”la pace e’ ancora possibile in Iraq e per l’Iraq”. ”Ho trovato Saddam molto aperto al dialogo. Mi ha ascoltato con grande attenzione. Non c’e’ mai stato monologo. Ci siamo parlati per un’ora e mezzo. Io non gli ho nascosto nulla. So che e’ un interlocutore difficile. Ma sono certo di avergli ben trasmesso il messaggio del Papa, che gli ho anche consegnato a mano. Ora trasmettero’ le sue parole al Santo Padre”. ”La mia – chiarisce – e’ stata una missione morale, non politica. E non e’ mio compito dare giudizi politici, semmai ho quello di aiutare il mio interlocutore a capire l’esigenza della pace. D’altro canto e’ ben difficile pensare che nell’arco di un solo colloquio si possano cambiare le cose. E certo neppure il Papa si aspetta di poter cambiare i modi di pensare del presidente”. Secondo il cardinale Etchegaray ”tutti noi a un certo punto siamo capaci di ascoltare: e’ il segreto della liberta’ dell’anima”. ”Il rivolgersi direttamente alla coscienza di una persona – dice – puo’ fornire risultati inattesi, sorprendenti”


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