Mondo

Iraq: esplosione nel palazzo dell’Onu

Sergio Vieira de Mello, inviato speciale dell'Onu in Iraq è morto per l'esplosione che alle 16.40 ora locale ha colpito il quartier generale delle Nazioni Unite nella capitale irachena

di Redazione

Sergio Vieira de Mello, inviato speciale delle Nazioni Unite a Baghdad, e’ rimasto ucciso nell’attentato compiuto oggi contro il quartier generale dell’Onu nella capitale irachena: intorno alle 16.40 ora locale, una potente esplosione ha devastato l’edificio che ospita la sede dell’organizzazione internazionale, provocando un numero ancora imprecisato di vittime e feriti: i morti accertati sarebbero almeno 14, secondo l’ultimo bollettino diffuso dall’Onu, 17 secondo testimoni citati da altre fonti, i feriti tra i 40 ed i 53. Sergio Vieira de Mello era rimasto gravemente ferito e per quattro ore e’ stato assistito sul posto, intrappolato tra le macerie dell’edificio. Subito dopo l’esplosione De Mello ha usato il suo telefonino per chiedere aiuto, contattando anche – secondo quanto riporta un’agenzia brasiliana – il ministro degli Esteri brasiliano, Celso Amorim. L’ultimo contatto telefonico risale alle ore 17.00, ora locale. Anticipata dalle agenzie, la notizia della morte e’ stata confermata dal segretario generale dell’Onu Kofi Annan: ”Il segretario generale annuncia con il suo piu’ profondo dolore di aver avuto conferma della morte di Sergio Vieira de Mello nell’attacco compiuto oggi contro il quartier generale dell’Onu”. Tra i feriti figura anche il direttore generale del programma ‘Oil for Food’, Benon Sevan, che al momento dell’esplosione stava dando una conferenza stampa. La deflagrazione e’ stata provocata – secondo le ultime ricostruzioni dell’attentato, che non e’ stato rivendicato – da un camion bomba, una betoniera imbottita di esplosivo che e’ stata fatta esplodere contro l’edificio, il Canal Hotel, dove avevano alloggiato nei mesi scorsi gli ispettori per il disarmo inviati dalle Nazioni Unite a controllare gli arsenali iracheni. Il camion ha colpito proprio l’ala della sede dell’Onu in cui si trovava l’ufficio di De Mello, il che ha immediatamente fatto parlare della possibilita’ che l’attentato fosse diretto proprio contro la sua persona. Una possibilita’ cui ha fatto riferimento anche l’amministratore statunitense in Iraq, Paul Bremer. parlando con i giornalisti sul luogo dell’attentato. La notizia dell’attentato ha immediatamente acceso le polemiche sulle condizioni di sicurezza adottate a tutela dell’edificio: ”E’ stata una nostra scelta non far circondare la nostra sede dalle forze statunitensi. Non siamo qui per questo, siamo qui per aiutare il popolo iracheno”, ha pero’ dichiarato in un’intervista telefonica con la Cnn Salime Lone, portavoce dell’Onu a Baghdad, rispondendo ad una domanda sul perche’ il quartier generale dell’Onu non fosse protetto in modo particolare. A New York, ad un’ora di distanza dall’attentato il Consiglio di Sicurezza si e’ riunito per una sessione di emergenza. L’Onu ha condannato l’attentato, ed ha espresso – attraverso il segretario generale dell’organizzazione, Kofi Annan, che domani rientrera’ a New York dalle ferie – ”shock e costernazione”: ”Nessuno – ha affermato Annan – puo’ giustificare questo atto di violenza omicida e non provocata compiuta contro uomini e donneche sono andati in Iraq al solo scopo di aiutare il popolo iracheno a ritrovare la propria indipendenza e sovranita’ e ricostruire il proprio paese prima possibile sotto la guida di leader di loro scelta”. Immediate le reazioni di condanna giunte da tutto il mondo: ”Questi assassinii si mostrano ancora una volta nemici del mondo civilizzato” ha detto il presidente americano George Bush. ”Il mondo civile non si fara’ intimidire -ha continuato – gli iracheni sono stati liberati da un dittatore e l’Iraq e’ nel percorso irreversibile verso autogoverno e pace: l’America e gli amici delle Nazioni Unite continueranno a stare al fianco degli iracheni mentre si riprendono il loro paese ed il loro futuro”. Non solo gli iracheni, ma ”tutte le nazioni del mondo sono di fronte ad una sfida ed una scelta” ha aggiunto Bush: ”cercando di portare caos e paura i terroristi stanno mettendo alla prova la nostra volonta”’. Una volonta’ che, ha concluso il presidente, ”non puo’ incrinarsi: continueremo questa guerra al terrorismo finche’ gli assassini non saranno portati davanti alla giustizia e noi vinceremo”. Ferma condanna e’ stata espressa a nome dell’Ue dalla presidenza italiana dell’Unione, che ha ribadito il pieno appoggio dell’Unione europea alle Nazioni Unite ed al loro contributo per la ricostruzione post-bellica dell’Iraq.L’esplosione del camion bomba che si è schiantato contro la sede dell’Onu a Baghdad ha causato numerosi feriti anche in un ospedale ortopedico adiacente al Canal Hotel, obiettivo dell’attentato.


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