Formazione

Iraq. Ds e lista unitaria già divisi. Correntone per il no

La minoranza ds non si accontenta della non partecipazione al voto e annuncia il suo no al rifinanziamento della missione. "Alemno Ranieri si capisce cosa vuole...", ironizzano.

di Ettore Colombo

Alla prima prova d’esordio nella maratona del dibattito per il rifinanziamento della missione italiana in Iraq la lista unitaria si e’ gia’ divisa. Anche sulle pregiudiziali di costituzionalita’ del decreto che avrebbero dovuto tenere il triciclo unito la lista ha gia’ fatto flop: a differenza di quanto e’ successo al Senato, lo Sdi ha annunciato che non partecipera’ al voto. Mentre aumenta la confusione e lo scontro nei Ds sulla scelta che riguarda il voto finale previsto per il 10 Marzo. Questa notte durante la riunione dei deputati diessini la maggioranza ha anche tirato fuori come carta di riserva per cercare di ammansire il correntone determinatissimo a votare no l’ipotesi di uscire tutti assieme dall’aula, anziche’ restare in aula e non votare. Ma Fabio Mussi e compagni hanno riposto picche: loro voteranno no. E domani rilanciano in una conferenza stampa prevista per le 12 del coordinamento di tutti i parlamentari per il no. Mentre nella maggioranza Ds e tra i liberal aumentano le critiche al modo ritenuto “poco chiaro e incisivo” con il quale il segretario della Quercia Piero Fassino sta conducendo questa battaglia. Il commento piu’ diffuso e’: “Prendesse una posizione piu’ decisa per imporre al governo di dare una nuova collocazione alla missione italiana, prenda comunque tutte le posizioni che vuole ma poi da battaglia nel partito e alla fine si vada ad una conta. Altro che comprare pagine a pagamento addirittura sull’Unita’ che dovrebbe essere il nostro giornale per parlare di spacchettamenti del decreto!”. Intanto, commplimenti dallo stesso correntone sarebbero venuti questa notte al deputato riformista doc Umberto Ranieri che alla riunione diessina ha preso una netta posizione per il mantenimento delle truppe in Iraq pur condannando la guerra e chiedendo un inquadramento della transizione irachena sotto le bandiere dell’Onu: “Non condividiamo Ranieri – dicono nel Correntone – ma almeno si capisce cosa vuole.


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