Formazione

Iraq, dramma profughi. L’Unhcr: servono più fondi

Un iracheno su otto è sfollato. E l'agenzia dell'Onu prevede che col proseguire delle violenze proseguiranno anche gli esodi

di Redazione

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha lanciato un appello per ricevere 60 milioni di dollari di finanziamento per le proprie attività nel corso dei prossimi dodici mesi, in favore di centinaia di migliaia di rifugiati e sfollati interni coinvolti nel conflitto in Iraq.

I finanziamenti sono destinati a coprire i costi dei programmi di protezione e assistenza dell'UNHCR in favore dei rifugiati iracheni in Siria, Giordania, Egitto e Turchia, oltre che per i rifugiati non iracheni e le persone sfollate all'interno dello stesso Iraq.

Il nuovo appello segna una profonda revisione nel programma dell'Agenzia in Iraq, che fa parte dell'impegno complessivo assunto dalle Nazioni Unite per affrontare i bisogni umanitari nella regione. Mentre l'UNHCR si era precedentemente concentrato sul ritorno dei rifugiati, sulla loro integrazione e sulla capacity-building, fondandosi sul presupposto che la stabilità in Iraq fosse in crescita, attualmente è giunto alla conclusione che l'incessante violenza nel paese implicherà la prosecuzione degli esodi interni ed esterni che colpiscono gran parte della regione circostante. L'appello rileva che l'attuale movimento di persone rappresenta il più ampio flusso di lungo termine in Medio Oriente fin dall'esodo di palestinesi che è seguito alla creazione dello Stato di Israele nel 1948. Attualmente, circa un iracheno su otto è sfollato.

"Con il protrarsi di questo conflitto, la situazione diventa sempre più difficile per le centinaia di migliaia di persone sfollate e le comunità che stanno cercando di aiutarle, sia all'interno che all'esterno dell'Iraq", ha affermato l'Alto Commissario per i Rifugiati Antonio Guterres. "Il peso che devono sopportare le comunità d'accoglienza e i governi della regione è enorme. È fondamentale che la comunità internazionale sostenga gli sforzi umanitari volti ad aiutare le persone più vulnerabili.."

L'UNHCR, insieme ai propri partner, stima che 1,7 milioni di iracheni si trovino attualmente nella condizione di sfollati interni, mentre circa 2 milioni di persone sono fuggite nei paesi limitrofi. Anche se molti di essi erano già sfollati prima del 2003, un numero crescente di iracheni sta scegliendo la via della fuga a causa dell'aumento della violenza settaria, etnica e generalizzata. Solamente nell'anno 2006, l'UNHCR stima che circa 500mila iracheni siano fuggiti in altre aree all'interno del paese e che 40-50mila persone continuino ogni mese a lasciare le proprie case. Le cifre di previsione presentate dall'UNHCR nell'ultimo appello indicano che ci saranno fino a 2,3 milioni di sfollati all'interno dell'Iraq entro la fine del 2007.

Nell'appello dell'UNHCR si osserva che una porzione significativa di iracheni sfollati – sia interni che esterni – ha esaurito le proprie risorse o sta per farlo, elemento che rende gli stessi sfollati e le comunità di accoglienza ancora più vulnerabili. Le notizie di donne costrette a ricorrere alla prostituzione e di problemi relativi al lavoro minorile sono sempre più ricorrenti. Nell'appello sono compresi alcuni programmi volti a identificare e registrare le persone più vulnerabili tra gli sfollati in modo da poter loro offrire il sostegno di cui hanno bisogno.

Il principale obiettivo del programma aggiornato dell'UNHCR è di assicurare protezione e assistenza effettive a circa 200mila tra gli iracheni più vulnerabili presenti nei paesi vicini, la maggior parte dei quali si trova in aree urbane come Amman e Damasco.

Le stime relative ai cittadini iracheni fuggiti nei paesi limitrofi parlano di un numero variabile tra le 500mila e il milione di unità in Siria; fino a 700mila persone in Giordania; da 20mila a 80mila in Egitto; fino a 40mila in Libano. La Turchia ospiterebbe un numero non precisato di iracheni a sua volta. Anche molte delle persone presenti nei paesi vicini sono fuggite prima del 2003, ma ogni mese in decine di migliaia continuano a lasciare il paese, in particolare alla volta di Siria e Giordania.

I governi dei paesi ospitanti stanno riscontrando difficoltà crescenti nel tentativo di gestire un così ampio numero di iracheni sfollati e alcuni non sono in grado di garantire nemmeno i servizi fondamentali. In Siria, circa il 30 per cento dei bambini iracheni non sta frequentando la scuola, il 4 per cento degli iracheni è disabile e più del 10 per cento delle famiglie irachene ha per capo famiglia una donna.

L'appello osserva che la maggior parte dell'aiuto internazionale sarà necessario per assicurarsi che gli stati vicini che si stanno già impegnando per sostenere un ampio numero di iracheni continuerà a mantenere aperti i propri confini per le persone in cerca di asilo.

Nel prendere atto delle gravi condizioni di sicurezza che affrontano gli operatori umanitari in Iraq, l'appello richiede anche la fornitura di assistenza mirata in favore di circa 250mila tra gli sfollati interni in Iraq e le loro comunità di accoglienza che si trovano in condizioni più vulnerabili. Visto il pericolo del contesto iracheno, la maggior parte di questo lavoro dovrebbe essere condotto da una rete di organizzazioni locali.

Un altro obiettivo che l'UNHCR si pone per il 2007 consiste nel fornire maggiore aiuto e soluzioni per i rifugiati non iracheni presenti in Iraq, tra i quali si stima ci siano circa 15mila palestinesi, 16mila turchi, 12mila iraniani e centinaia di siriani e sudanesi.

L'UNHCR potenzierà anche i propri magazzini di emergenza nella regione, raggiungendo una capienza sufficiente per 200mila beneficiari.

I fondi per il 2007 verranno richiesti in tre tranche in un periodo di dodici mesi, a partire da 25,5 milioni di dollari per le attività prioritarie in Iraq e nei paesi limitrofi. La seconda e la terza tranche dipenderanno dal finanziamento della prima. Rispecchiando il cambio di focus nel lavoro dell'UNHCR, più della metà dei finanziamenti provenienti dall'appello per il 2007 saranno dedicati ai programmi dell'UNHCR nei paesi vicini, per un incremento pari a circa il 25 per cento rispetto al 2006.

Per ulteriori informazioni su ''Appello per un Budget Supplementare per l'Iraq'', siete invitati a consultare il sito ufficiale dell'UNHCR (in inglese): www.unhcr.org.


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