Mondo

Iraq: dall’Ue, sì ai tempi supplementari per ispettori

ccordo a Bruxelles fra i Quindici su una posizione comune sull'Iraq approvando un documento che dà via libera a un prolungamento del mandato degli ispettori Onu

di Redazione

Accordo a Bruxelles fra i Quindici su una posizione comune sull’Iraq: i ministri degli esteri comunitari oggi hanno messo a tacere almeno per ora le divergenze emerse negli ultimi giorni sulla crisi e sull’ipotesi di guerra contro Baghdad approvando un documento che da’ via libera a un prolungamento del mandato degli ispettori Onu. L’accordo di Bruxelles evita i punti di disaccordo fra europei, concentrandosi invece sugli aspetti condivisi: ”piena fiducia e pieno appoggio” agli ispettori Onu e a un prolungamento della loro missione; ruolo centrale nella crisi del Consiglio di sicurezza Onu; monito a Baghdad, che deve ”impegnarsi in una piena e attiva cooperazione” con gli ispettori Onu. L’Iraq, hanno avvertito i Quindici, ”deve imperativamente dare agli ispettori tutte le informazioni complementari in risposta agli interrogativi sollevati dalla comunita’ internazionale” perche’ l’Iraq, ora, ha ”una una ultima opportunita’ di risolvere la crisi pacificamente”. L’accordo fra i Quindici su quello che per diversi osservatori appare come un ‘minimo comune denominatore’ era stato definito come possibile fin dal mattino, per primo, dal ministro italiano Franco Frattini. Dopo un incontro fra i quattro paesi Ue che fanno parte del Consiglio di sicurezza (Francia, Regno Unito, Germania e Spagna) e le due presidenze comunitarie del 2003 (Grecia e Italia) Frattini aveva indicato la possibilita’ di formulare un documento comune attorno ai quattro punti poi inseriti nella dichiarazione comune. Il documento Ue – adottato prima che da New York giungessero notizie sul rapporto degli ispettori Onu – consente di evitare di formalizzare divisioni fra i Quindici in questa fase delicata e ricostituisce una apparente unita’ sul prolungamento delle ispezioni Onu. Su quanto dovrebbero durare i tempi supplementari fra gli europei rimangono visioni differenti. Per Londra i tempi devono essere brevi: ”il tempo sta scadendo” per Saddam Hussein ha avvertito il segretario di stato Jack Straw. Per Berlino invece, ha detto il ministro degli esteri Joshka Fischer, ”gli ispettori dovrebbero avere tutto il tempo di cui hanno bisogno”. PRODI, UN GRANDE PASSO AVANTI – Per Romano Prodi l’accordo intervenuto oggi fra i Quindici costituisce comunque un ”grande passo in avanti”, anche se ”ancora preliminare”, ”non ancora definitivo su tutti gli aspetti operativi”. ”Pero’ devo dire che mi ha fatto molto piacere”, ha aggiunto il presidente della Commissione Ue. Soddisfatto anche Dominique Villepin, perche’, ha sottolineato il ministro francese, ”l’Europa ha parlato con una voce sola” confermando il ”ruolo centrale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dei suoi ispettori”. ”Finche’ gli ispettori potranno fare progressi, e continuare a redigere i loro rapporti, bisognera’ proseguire su questa strada”. Oggi per Villepin un eventuale ”intervento unilaterale non avrebbe il sostegno internazionale”. STRAW: UNA SCIARADA ISPEZIONI IN IRAQ – Di tono opposto pero’ le dichiarazioni di Straw, che dopo la presentazione del rapporto di Hans Blix ha definito le ispezioni in Iraq una ‘sciarada’, accusando Saddam Hussein di collaborare formalmente ma non nella sostanza. ”Questa e’ l’ultima opportunita”’ per l’Iraq, ha avvertito, perche’ ”il tempo e’ quasi esaurito”. Il presidente di turno dell’Ue, il greco Iorgos Papandreu, esponente dell’ala ‘pacifista’ nell’Ue ha detto invece di credere ancora che una soluzione pacifica della crisi sia ”sempre possibile”. ”L’obiettivo dell’Ue – ha affermato – e’ sempre di ottenere ”un disarmo completo dell’Iraq” e ”una soluzione pacifica” che ”e’ sempre possibile”. Papandreu si e’ anche dichiarato disponibile per una missione a Baghdad, ma – ha precisato – sarebbe in circostanze molto speciali”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA