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Iraq: da Unicef Italia 500mila euro per i bimbi iracheni

Il sostegno del Comitato italiano dell'Unicef al programma in Iraq: dalla parte dei bambini

di Redazione

?Vogliamo rafforzare l?impegno decennale dell?Unicef-Italia a sostegno dei programmi Unicef per i bambini iracheni?, ha dichiarato oggi il presidente di Unicef-Italia, Giovanni Micali, annunciando ?un contributo straordinario di 500mila euro a favore dei programmi in Iraq nei settori della salute, della nutrizione e delle forniture d?acqua potabile, ma anche dell?istruzione?. Micali ha ricordato come lo slogan che caratterizza l?azione dell?Unicef in Italia, ?dalla parte dei bambini?, sia nato durante la campagna del 1991 per i bambini iracheni, a sostegno dei convogli di aiuti che, in piena guerra del Golfo, l?Unicef portava in Iraq attraverso il confine con l?Iran. ?Ai 250 operatori Unicef, iracheni e internazionali, che in Iraq da due decenni operano con uno sforzo straordinario per salvare la vita e garantire la speranza di un futuro per i bambini, dobbiamo dare un sostegno speciale?, ha sottolineato Micali, ricordando che Unicef-Italia finanzia già da vari anni la ricostruzione delle scuole nel centro-sud del paese; e data la mancanza ormai cronica di fondi, in questo momento ?abbiamo ritenuto di destinare un contributo straordinario a sostegno di tutti i programmi fondamentali per l?infanzia irachena?. Nelle regioni centro-meridionali dell?Iraq su 1000 nati vivi 136 bambini muoiono prima di arrivare ai 5 anni, un tasso di mortalità due volte e mezzo quello del 1990. Anche la mortalità da parto è raddoppiata. La disidratazione provocata da diarrea e le infezioni respiratorie acute sono responsabili del 70% dei casi di mortalità infantile. Oltre 18 milioni di persone vivono in stato di insicurezza alimentare, il 60% della popolazione dipende dalle razioni. Nonostante un lieve miglioramento dovuto alla disponibilità dei fondi ?Oil for food? (l?iniziativa che autorizza l?Iraq a vendere quote di petrolio in cambio di generi di prima necessità), circa 240.000 bambini e 140.000 donne in gravidanza devono essere assistiti dall?Unicef con terapia nutrizionale. Più di 5 milioni di persone non dispongono di fonti sicure di acqua né di servizi fognari. Dal 1997 l?Unicef ha ristrutturato 35 impianti per il trattamento delle acque e 12 depuratori per lo smaltimento dei liquami, essenziali per un paese in cui l?acqua da bere è attinta dagli stessi fiumi in cui sversano le fogne; nel solo 2001 hanno beneficiato di questi interventi oltre 3 milioni di iracheni. L?Unicef ha avviato la costruzione di altri 8 impianti di purificazione dell?acqua. Il 25% dei bambini iracheni ha lasciato la scuola per lavorare e contribuire al reddito familiare. In un paese che negli anni ?80 mandava a scuola il 100 % delle bambine e dei bambini, oggi una bambina su tre non frequenta più la scuola. Nel 2002 l?Unicef ha ricostruito o rimesso in funzione 59 scuole (in totale 459 dal 1997), a beneficio di 335.370 bambini e di 13.210 insegnanti per i quali sono stati organizzati corsi di formazione e recupero. Il programma per il 2002, pari a 10,05 milioni di dollari, è stato finanziato solo per 5,49 milioni di dollari; la quota principale dei fondi proviene dall?Echo (contributi per le emergenze umanitarie dell?Unione Europea) e dal Governo olandese, cui seguono, tra i Comitati nazionali per l?Unicef, il Comitato olandese, quello norvegese e il Comitato italiano. Per contribuire: c/c postale 745.000, c/c bancario 894.000/01, Intesa BCI ag.11 Roma, ABI 03069 CAB 05063, intestati a UNICEF-Italia, causale “per i bambini iracheni?. Con carte di credito, telefonando al numero verde 800.745.000.

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