Formazione

Iraq: da Livorno parte prima nave carica di armi

Ad effettuare il carico del portacontainer Thebeland, immatricolata a Londra, molti militari statunitensi, ma sembra anche personale civile della base

di Paolo Manzo

Imbarcato e subito in partenza dal porto di Livorno il primo carico di materiale bellico proveniente dalla base pisana di Camp Darby. La prima delle due navi previste per il trasporto del materiale ha preso il largo, con probabile destinazione finale Turchia. Ad attendere la colonna dei mezzi militari davanti all’ingresso del varco doganale Galvani, nella darsena 1, ieri sera c’erano una trentina di Disobbedienti. L’afflusso dei pacifisti verso il porto è stato rallentato dalle forze dell’ordine con il blocco degli accessi stradali e la chiusura della statale Aurelia in entrambe le direzioni tra Tombolo (Pisa) a Stagno (Livorno). Le operazioni di imbarco sono iniziate intorno a mezzanotte e sono proseguite fino all’alba. Ad effettuare il carico del portacontainer Thebeland, immatricolata a Londra, molti militari statunitensi, ma sembra anche personale civile della base. Sul posto sono arrivati due sindacalisti della Cgil che non hanno rilasciato dichiarazioni ma che in giornata cercheranno di verificare chi abbia lavorato la notte scorsa in banchina. Sul portacontainer e’ stato caricato per lo piy materiale logistico, camion e altri mezzi ruotati. Nell’operazione di trasporto di materiale bellico h utilizzata anche una seconda nave la Rosa Dhelmas. All’arrivo della colonna dei mezzi militari al varco doganale Galvani, ieri sera, una decina di Disobbedienti si h sdraiata a terra. I manifestanti sono stati alzati di peso e trascinati da una parte dalle forze di polizia che hanno isolato anche un’altra ventina di no-war. I pacifisti completamente accerchiati da carabinieri e polizia hanno protestato al passaggio dei camion militari con slogan contro la guerra, il piu’ gettonato: ”Yankee go home”. Un’altra sessantina di Disobbedienti arrivati alla spicciolata a causa dei blocchi stradali, h stata fermata da un secondo filtro delle forze dell’ordine a circa un chilometro dall’ingresso al porto. Imponente la presenza di poliziotti e carabinieri impiegati nel servizio d’ordine al porto.


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