Mondo
Iraq: Croce Rossa e Agenzie Onu mobilitate per conflitto
Tutte le agenzie umanitarie dell'Onu e il Comitato internazionale della Croce rossa sono mobilitati nell'eventualità dell'attacco Usa all'Iraq. Ecco come
di Paul Ricard
Tutte le agenzie umanitarie dell’Onu e il Comitato internazionale della Croce rossa sono mobilitati nell’eventualita’ che un attacco americano all’Iraq venga compiuto e che questo provochi un disastro economico e umanitario. Tutti gli scenari possibili vengono presi in esame. Le agenzie stanno preposizionando viveri e generi di prima necessita’, tende, coperte, abiti, kit igienici, materiale sanitario nei paesi confinanti con l’Iraq: il Pam (programma alimentare mondiale dell’Onu), ad esempio, sta ammassando viveri sufficienti a sfamare 900mila persone per un mese. Ma stanno anche predisponendo le consistenti riserve di materiali che ciascuna organizzazione ha nelle rispettive basi centrali in Europa: l’Unhcr, ad esempio, ha materiale disponibile (non alimentare) per 250mila persone nella sua base di Copenaghen. Inoltre, l’Unhcr dispone di una lista di 72 persone pronte a partire immediatamente per dislocarsi nell’area di crisi. Sono scattati, insomma, tutti i meccanismi automatici che entrano in funzione nell’eventualita’ di un conflitto anche se tutte le persone coinvolte affermano di sperare che tutto cio’ non serva, che la guerra all’Iraq non sia necessaria. Analogamente si sta organizzando il Cicr – in particolare per i rifornimenti di acqua, l’aiuto ai feriti, il soccorso a centomila sfollati per un mese di guerra – e l’Oim (organizzazione internazionale per le migrazioni), per aiutare gli immigrati in Iraq a fuggire e tornare nei paesi di origine. Nei giorni scorsi, l’Onu ha chiesto ai paesi donatori – Usa, Giappone, Ue – 37 milioni di dollari per le spese per i primi preposizionamenti, in preparazione di una eventuale crisi umanitaria. Gli iracheni sono il terzo gruppo di rifugiati nel mondo (340mila), dopo afghani e burundesi. Nel 2002 sono stati il primo gruppo di richiedenti asilo in Europa, con 60.000 domande. In Italia, nel 2001, gli iracheni (in maggioranza curdi) hanno il primato delle domande di asilo, con 1985 richieste. (
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