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Iraq: Corte dei Conti, poca chiarezza su copertura spese missione
Manca qualsiasi indicazione, rileva la magistratura contabile, ''circa i dati e gli elementi in base ai quali sono stati quantificati gli oneri (21,5 milioni di euro). In finanziaria 2004 1,2 mld di
di Paul Ricard
Poca chiarezza nella copertura delle spese per l’ invio dei militari italiani in Iraq. Lo sottolinea la relazione della Corte dei Conti sulla tipologia delle coperture adottate e sulle tecniche di quantificazione degli oneri relative alle leggi pubblicate nel quadrimestre maggio-agosto 2003. Manca qualsiasi indicazione, rileva la magistratura contabile, ”circa i dati e gli elementi in base ai quali sono stati quantificati gli oneri (21,5 milioni di euro) per la missione umanitaria e di ricostruzione in Iraq; manca inoltre una ripartizione degli oneri stessi tra i diversi settori di intervento indicati nell’ articolo 1”. Ripartizione, sottolinea, ”che sarebbe stata tanto piu’ opportuna in quanto sono previste spese anche per la stipulazione di contratti di lavoro, nonche’ per l’ acquisizione di locali e delle necessarie dotazioni materiali e strumentali”. Nel mirino della Corte anche il ricorso allo strumento delle cosiddette ”spese impreviste”. Le forme di copertura estranee alla previsione dell’ articolo 11 ter della legge 468, rileva la relazione, ”hanno ‘pesato’, in termini finanziari, per oltre un quarto della spesa autorizzata nel quadrimestre e sono da ricondurre unicamente alla partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali disposta dalla legge 219, per quanto riguarda l’ invio in Iraq di un contingente militare e dalla legge 231 per la prosecuzione di tutti gli interventi”. Gli oneri sono stati posti a carico del fondo di riserva per le spese impreviste. La Corte ritiene questa modalita’ ”non conforme al sistema” ed aveva auspicato ”che la copertura degli oneri in questione potesse avvalersi di risorse appositamente preordinate nell’ambito della legge Finanziaria annuale”. Con la legge finanziaria 2004 in corso di approvazione, osserva la relazione, ”tale esigenza dovrebbe essere finalmente soddisfatta: nel disegno di legge e’ infatti prevista l’ istituzione di un fondo di riserva di 1.200 milioni di euro per provvedere ad eventuali esigenze connesse con la proroga delle missioni internazionali di pace”.
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