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Iraq: Consiglio mondiale chiese contro guerra preventiva

Monito al Consiglio di sicurezza ONU Una guerra preventiva contro l'Iraq sarebbe ''illegale, immorale ed inutile'':

di Redazione

Una guerra preventiva contro l’Iraq sarebbe ”illegale, immorale ed inutile”: e’ il severo monito del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) rivolto ai quindici membri del Consiglio di sicurezza ONU in una recente lettera a firma del segretario generale del CEC, il pastore Konrad Raiser, rilanciata dall’Agenzia Nev.. Mentre il conflitto sembra ormai ineluttabile, il Consiglio ecumenico – che rappresenta 342 chiese protestanti, anglicane ed ortodosse in piu’ di 100 paesi nel mondo – ribadisce la propria convinzione: i conflitti possono essere risolti attraverso mezzi pacifici; e l’Iraq non puo’ costituire un’eccezione. Raiser ricorda a questo proposito che il Consiglio di sicurezza ONU ha gia’ preso precise iniziative tese ad una risoluzione pacifica del conflitto, chiedendo ripetutamente all’Iraq di distruggere i propri ordigni di distruzione di massa, di cooperare con gli ispettori ONU e di garantire il rispetto dei diritti umani dei propri cittadini. E’ in questa direzione che bisogna continuare a muoversi. ”La popolazione irachena – sottolinea poi il segretario del CEC – ha gia’ sofferto abbastanza a causa delle sanzioni economiche, fin dal 1991. Infliggere ulteriori sofferenze a civili innocenti non sarebbe moralmente accettabile”. Il Consiglio ecumenico esprime quindi la profonda preoccupazione delle chiese cristiane per il fatto che da parte degli Stati Uniti il conflitto continui a sembrare ineluttabile, nonostante il regime iracheno abbia sostanzialmente accettato la risoluzione ONU che chiede una immediata ispezione dei siti considerati potenziali sedi di ordigni di distruzione di massa. E’ deplorevole che la maggiore potenza del mondo, prosegue il segretario del Consiglio ecumenico, ”continui a considerare la guerra come uno strumento plausibile per la gestione della politica estera, in palese violazione tanto della Carta delle Nazioni Unite che dell’insegnamento cristiano”. Raiser si appella con forza al Consiglio di sicurezza ONU: ”Mentre vi preparate a sottoscrivere altre deliberazioni sulle sorti dell’Iraq, vorrei portare alla vostra attenzione le numerose voci dei cristiani in tutto il mondo che, coerentemente con l’insegnamento di Gesu’ Cristo ed una visione profetica della pace, ritengono con forza che una guerra preventiva sia immorale ed illegale. Preghiamo che Dio vi guidi nel prendere decisioni basate su principi morali e norme legali”, prosegue il leader cristiano. ”Il CEC – conclude Raiser – unisce la sua voce a quella di tutti i leader cristiani nel mondo, soprattutto degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, auspicando che il Consiglio di sicurezza ponga attenzione alle cause profonde di questo conflitto, mettendo la parola fine alla crisi umanitaria in Iraq e in tutta la regione mediorientale. Agite in modo saggio, responsabile e coraggioso”, e’ l’appello conclusivo del segretario del CEC Konrad Raiser ai leader dell’ONU, in armonia con la parola biblica del profeta Isaia: ”Una nazione non alzera’ piu’ la spada contro un’altra, e non impareranno piu’ la guerra”.


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