Formazione

Iraq: charity inglesi contro le bombe a grappolo

Il Princess of Wales Memorial Fund e Landmine Action chiedono di non usarle in Iraq

di Carlotta Jesi

Non usate le bombe a grappolo in Iraq. È la richiesta che un gruppo di charity inglesi impegnate nella battaglia contro le mine antiuomo, tra cui il Diana, Princess of Wales Memorial Fund e Landmine Action, lanciano oggi al governo Blair. Secondo le charity, infatti, le bombe a grappolo sono uno dei tipi di munizioni più letali che rimangono abbandonate in terroitorio di guerra. I numeri parlarano chiaro. Per le charity, un’analisi sugli effetti delle bombe a grappolo nella guerra del Golfo del 1991, in Kosovo e in Afghanistan rivela che questi ordigni inesplosi, finito il conflitto, fanno più vittime civili perfino delle mine antiuomo. In Kuwait, per esempio, appena finita la guerra 1,348 persone furono ferite da bombe a grappolo inesplose contro le 531 ferire da mine antiuomo. Secondo le charity, inoltre, l’utilizzo delle bombe a grappolo in Iraq, che il governo inglese si rifiuta di confermare ma anche di negare, potrebbe violare la Convenzione di Ginevra perché non è possibile determinare se danneggeranno civili o militari.


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