Mondo
Iraq: Calipari, “soldati Usa non hanno colpa”
Le conclusioni della Commissione americana incaricata di fare luce sulla morte dell'agente italiano anticipate da Nbc News
Nessuna responsabilita’ da parte dei militari Usa che al checkpoint lungo la strada per l’aeroporto di Baghdad uccisero Nicola Calipari. La colpa ricadrebbe proprio sull’agente italiano, che avrebbe commesso il fatale errore di non coordinare i propri movimenti con il comando militare americano, probabilmente per timore che la cosa avrebbe vanificato le trattative per la liberazione di Giuliana Sgrena. Sarebbero queste le conclusioni del rapporto preliminare della Commissione di inchiesta congiunta Italia-Usa che si e’ occupata del caso, anticipate da Nbc News. Secondo i risultati dell’indagine, la macchina che trasportava l’agente italiano e la giornalista appena liberata dai suoi sequestratori si trovava a circa 100 metri dal checkpoint provvisorio allestito dalle truppe americane, quando i soldati hanno accesso le luci di avvertimento. A meno di ottanta metri dal posto di blocco, sarebbero state sparate delle salve di avvertimento. La macchina non si fermo’ e ad una sessantina di metri di distanza i soldati americani hanno aperto il fuoco contro l’autovettura.
Secondo gli ufficiali americani, sarebbero passati solo quattro secondi dal primo avvertimento alla raffica fatale, ma tutti insistono nel sottolineare che i soldati hanno agito secondo le regole di ingaggio. L’inchiesta – prosegue il servizio di Nbc news – non ha tuttavia accertato uno dei punti piu’ discussi e cioe’ la velocita’ alla quale procedeva l’auto di Calipari, con gli americani che parlano di circa 80 chilometri all’ora, mentre gli italiani sostengono che viaggiasse ad un’andatura molto piu’ ridotta. In seguito all’incidente, l’esercito Usa ha annunciato che rivedra’ le sue procedure sull’uso della forza ai posti di blocco, ma anche aggiunto che non verranno prese misure che possano mettere a repentaglio la vita dei soldati.xncorr
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