Mondo

Iraq: Blix, non ci sono elementi che giustifichino guerra

Così il capodegli ispettori al New York Times

di Paul Ricard

In un’intervista al New York Times il capo della missione Unmovic in Iraq Hans Blix ha contestato molte affermazioni fatte dall’amministrazione Bush sull’Iraq. Blix dice, come recita il titolo dell’intervista stessa: ”non ho visto nulla in Iraq che giustifichi una guerra”. Il capo degli ispettori, che il 14 febbraio deve tornare in Consiglio con un nuovo rapporto, ha spiegato la ragione per cui non ha chiesto esplicitamente al Consiglio di Sicurezza piu’ tempo per la sua missione: ”Non ho chiesto piu’ tempo perche’ l’atteggiamento dell’Iraq non e’ cambiato”. Ma ha smentito il segretario di Stato Colin Powell secondo cui i suoi esperti di disarmo avrebbero scoperto tentativi dell’Iraq di occultare materiali proibiti prima delle loro visite: ”Gli ispettori non hanno riportato nessun incidente del genere”. In un’intervista di due ore con Judith Miller, l’esperta di guerra batteriologica del Times, e con la corrispondente dall’Onu Julia Preston, Blix ha detto anche di non avere le prove che Baghdad abbia trasferito segretamente scienziati in Siria, Giordania e altri paesi per impedire che venissero interrogati. Né ha mai avuto ragione di pensare che alcuni scienziati interrogati dagli ispettori fossero in realtà agenti dell’intelligence irachena come sostenuto dal presidente Bush nel discorso dello stato dell’Unione. Il capo dell’Unmovic ha detto anche di non aver trovato ”alcuna traccia” di sostanze chimiche o di agenti biologici nelle testate rinvenute in gennaio in Iraq. E ha smentito di aver in mano prove di rapporti tra Iraq e al Qaida: ”Altri stati, ad esempio l’Afghanistan, hanno legami piu’ forti”. Piu’ a largo spettro, il capo dell’Unmovic ha contestato le affermazioni di Bush secondo cui la guerra in Iraq è necessaria per evitare un bis dell’11 settembre molto più devastante perche’ con armi di distruzioni di massa nelle mani di terroristi: ”Il mondo di oggi – ha detto – e’ molto meno pericoloso di quanto lo fosse durante la guerra fredda quando Stati uniti e Unione Sovietica si minacciavano reciprocamente con migliaia di missili atomici”.


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