Mondo

Iraq: assedio di Falluja causa grande esodo di sfollati

Terre des hommes Italia si mobilita per assistere 17.080 persone rimaste senza casa

di Paolo Manzo

L’assedio di Falluja ha causato un impressionante numero di sfollati, che hanno dovuto abbandonare la città per sfuggire ai bombardamenti. L’esodo è cominciato il 24 aprile. I primi due giorni le famiglie si sono rifugiate nei villaggi circostanti, in particolare Al-Niemia e Zedan a circa 4 chilometri da Falluja. Due giorni fa, quando il conflitto in corso ha raggiunto Al-Niemia, gli sfollati si sono riversati a Baghdad. Si tratta di 1.350 nuove famiglie, circa 17.080 persone (delle quali oltre 8.000 bambini). La maggior parte delle famiglie sfollate non ha parenti nella capitale irachena, così la gente ha cominciato ad ammassarsi nelle moschee e nelle scuole, spinta dalla necessità di assicurarsi un tetto per la notte. Le organizzazioni islamiche, nel tentativo di controllare e registrare gli sfollati hanno, di fatto, creato quattro centri di accoglienza dove però scarseggia il cibo e l’igiene. I quattro centri di raccolta sfollati sono: Al-Amria, Al-Shawaf, Dalal Al-Kubasi e Al-Zedan. Ben peggiore è la condizione di altre 65 famiglie rifugiate nel campo gestito dalla Mezzaluna Rossa irachena a Al-Khdraa, quartiere che si trova nella zona occidentale di Baghdad. Qui, sotto le tende, senza luce ed acqua, vivono 65 famiglie, per un totale di circa 328 persone e 113 bambini. Lo staff locale di Terre des hommes Italia ha raggiunto la tendopoli per consegnare agli sfollati generi di prima necessità (latte in polvere, carne in scatola, fagioli e biscotti super-proteici) e, soprattutto, acqua minerale per evitare il rischio di infezioni intestinali nei bambini. Inoltre, sono stati distribuiti kit igienici per donne e bambini e vettovaglie per la cucina da campo. Nonostante le difficoltà, Terre des hommes Italia rimane ad operare nel Paese e continua ad aiutare i bambini iracheni. Terre des hommes Italia è presente a Baghdad dall’inizio della guerra, lavorando sempre in modo indipendente. Attualmente gestisce un centro scolastico e di ricreazione in favore dei bambini lavoratori di strada a Baghdad, sta ristrutturando 5 scuole elementari nella capitale ed è pronta ad attivare 4 unità mobili per garantire check up medici alla popolazione di Kerbala.


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