Formazione

Iraq: Annan appello a Usa e GB

"Evitate un disastro umanitario in Iraq!". Con queste parole, il segretario dell'Onu ha ribadito che "i belligeranti sono responsabili del benessere e della salvezza dei civili"

di Paul Ricard

Da cinque giorni a Bassora manca l?elettricità e le scorte di acqua potabile sono finite. In una città che ospita quasi due milioni di abitanti, l?assenza di questi due elementi può in poco tempo diventare drammatica e pericolosa anche dal punto di vista sanitario. “Evitate un disastro umanitario in Iraq!”. Con queste parole, il segretario dell’Onu Kofi Annan ha ribadito all’America e alla Gran Bretagna che “i belligeranti sono responsabili del benessere e della salvezza dei civili”, e li ha esortati a contribuire a ripristinare l’acqua e l’elettricità a Bassora, che ne è priva. Si è unito al suo appello Vladimir Putin, che a Mosca ha deprecato il fatto che “il numero dei morti continui a crescere sia tra gli americani sia tra gli iracheni”. Il presidente russo nel corso di una telefonata ha invitato Bush a prendere in esame “le conseguenze umanitarie dell’azione militare”.
Annan ha giustificato il suo intervento con l’urgenza di provvedere al 60 per cento dei 26 milioni di iracheni che dipendono dall?intervento umanitario dell’Onu. “Gli aiuti sono stati sospesi – ha ricordato – e vogliamo riprenderli al più presto. La Croce rossa ci segnala i casi più gravi, come quello di Bassora. Ma la situazione sta diventando grave ovunque”. Annan ha respinto le accuse di Bagdad che l’Onu collabora con gli Usa “alla colonizzazione dell’Iraq”: “Io sono stato soggetto a un regime coloniale (il suo Paese natale, il Ghana, era una colonia britannica, ndr). E l’Onu combatte il colonialismo. Il segretario ha concluso che “l’Onu ritornerà in Iraq appena possibile”, e che anche gli ispettori del disarmo riprenderanno il loro lavoro: “Il loro mandato deriva dal Consiglio di sicurezza e nessuno lo ha annullato”.
Annan ha sottolineato di comprendere “l?esasperazione” di alcuni leader iracheni e di gran parte della popolazione. Secondo il Segretario generale, l’Onu potrebbe anche partecipare alla ricostruzione dell’Iraq: “Abbiamo una lunga esperienza e un personale che conosce bene il Paese, e non nutriamo mire politiche”. E’ un altro punto sottolineato da Putin nel colloquio con Bush: “La crisi irachena va risolta in fretta e pacificamente”, avrebbe insistito il presidente russo. Ma dalle indicazioni della Casa Bianca, Bush assegnerebbe all’Onu solo l’assistenza umanitaria, ed escluderebbe la Russia, l’Europa e gli altri Paesi dalla ricostruzione dell’Iraq per un periodo transitorio di 1-2 anni, in cui il Paese rimarrebbe sotto l’amministrazione militare anglo-americana.
Anche per il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) operare in Iraq diventa sempre più difficile; i suoi delegati hanno crescenti difficoltà a muoversi e a Bassora la situazione è “estremamente critica, sul fronte dell?approvvigionamento di acqua in particolare”, secondo quanto riferito ieri a Ginevra al quartiere generale della Croce rossa.
A Bassora – ha spiegato il delegato generale del Cicr per il Medio oriente e l?Africa del Nord Balthasar Staehelin -“la situazione è critica”. Il personale locale della Croce rossa è riuscito a ristabilire l?erogazione dell?acqua per circa il 40 per cento degli abitanti. “Ma non si tratta di una situazione soddisfacente”, ha detto Staehelin. Nel nord del Paese, a Erbil, la situazione appare calma nonostante l?alto numero di sfollati: si tratta in primo luogo di persone che lasciano le città per rifugiarsi in campagna. La Croce Rossa – tra le rare organizzazioni internazionali rimaste in Iraq dopo lo scoppio del conflitto – concentra le proprie attività nei settori ?salva-vita?. Non è in grado di fornire un bilancio sui morti e feriti causato dagli scontri. A Bassora, il numero di feriti sarebbe “significativo”, ma il Cicr non ha potuto verificare tali informazioni.

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