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Iraq: Allarme tra i reduci americani

Uno studio pubblicato sul New York Times rivela la vasta entità dei traumi post-conflitti tra i soldati Usa coinvolti in Iraq

di Joshua Massarenti

Allarme per una nuova sindrome Vietnam per i soldati americani in Iraq. Lo rivela uno studio pubblicato in parte sul New York Times. L’intergrita’ psichica di molti reduci del conflitto iracheno potrebbe essere a rischio, cosi’ come accadde a numerosi veterani statunitensi del conflitto indocinese. Le preoccupazioni nascono dal fatto che il 17 per cento dei soldati statunitensi reduci dall’Iraq presenta gravi sintomi da stress post-traumatico o squilibri emotivi, mentre l’11 per cento di quelli provenienti dall’Afghanistan mostra problemi piu’ leggeri. E’ la prima volta che uno studio esamina le condizioni mentali dei reduci della guerra in Iraq.

La ricerca e’ stata condotta su 6 mila soldati nel periodo precedente e in quello immediatamente successivo al loro servizio in Iraq e in Afghanistan. La percentuale e’ decisamente piu’ alta rispetto a quella dei militari che hanno fatto ritorno dalla prima guerra del Golfo nel 1991, ma piu’ bassa di quella dei veterani che hanno combattuto in Vietnam. “Il problema e’ che le conseguenze dello stress post-traumatico dei reduci del Vietnam – rileva uno degli autori dello studio, il dottor Charles Hoge – non furono riconosciuti come disordini mentali” e quindi i paragoni non sono possibili.

La percentuale di problemi psichici e’ direttamente proporzionale all’esposizone agli scontri armati e al pericolo che i soldati devono affrontare.

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