Mondo

Iraq: agenzia aiuti australiana lascia il Paese

Care Australia, ha dovuto seguire l'esempio di altre Ong internazionali e sospendere a tempo indefinito le operazioni in Iraq, dopo un attacco con razzi al suo quartier generale

di Paul Ricard

La maggiore agenzia australiana di aiuti umanitari, Care Australia, ha dovuto seguire l’esempio di altre Ong internazionali e sospendere a tempo indefinito le operazioni in Iraq, dopo un attacco con razzi al suo quartier generale a Baghdad e minacce di morte al suo personale. Il direttore capo dell’organizzazione, Robert Glasser, ha detto alla radio australiana Abc che spera di riaprire presto l’ufficio con il personale locale di una settantina di persone, ma non prevede che il personale straniero possa ritornare presto. L’agenzia ha evacuato il personale straniero, di sei persone, nella vicina Giordania dopo l’attacco a mezzanotte di venerdi’ scorso con granate lanciate da razzi, due delle quali hanno colpito il tetto causando danni minori. Data l’ora, l’edifico era fortunatamente vuoto e non vi sono stati feriti. Dopo l’attacco, Care ha ricevuto minacce di morte scritte da un gruppo che si firmava Resistenza irachena, con l’avvertimento che avrebbe nuovamente colpito l’organizzazione ed il suo personale. Quanto ai tempi di tale attacco, il messaggio avvertiva che ”la scadenza per tutti questi luoghi, hotel, case, compagnie petrolifere, sara’ il terzo e ultimo giorno di Eid”, cioe’ la festa che mette fine al mese di Ramadan. Il ministro degli Esteri australiano Alexander Downer ha condannato l’attacco di venerdi’ scorso esprimendo la speranza che il personale di Care Australia possa tornare a Baghdad quando la situazione sara’ sicura, ”perche’ il suo lavoro e’ vitale per il popolo iracheno. ”Care, ad esempio, aiuta a riparare l’infrastruttura della rete idrica e di fognature, e di servizi sanitari”, ha detto.

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