Mondo
Iraq: 351 marce della pace in 32 Paesi del mondo
Il primo corteo e' partito infatti nella mattina neozelandese (stanotte in Italia); e l'ultimo si mettera' in moto in Canada, mentre in Australia sara' gia' sorto il nuovo giorn
di Paul Ricard
Una manifestazione sulla quale non tramontera’ mai il sole, quella organizzata contro la guerra in Iraq. Il primo corteo e’ partito infatti nella mattina neozelandese (stanotte in Italia); e l’ultimo si mettera’ in moto in Canada, mentre in Australia sara’ gia’ sorto il nuovo giorno. Le manifestazioni coinvolgeranno 351 citta’ di 54 Paesi in tutti e sette i continenti, fra cui 32 capitali, compresa Roma. Le altre sono Londra, Parigi, Berlino, Bruxelles, L’Aja, Vienna, Madrid, Lisbona, Atene, Berna, Copenhagen, Stoccolma, Oslo, Dublino, Reikyavik, Sofia, Mosca, Beirut, Tel Aviv, Il Cairo, Kigali, Islamabad, Seul, Tokyo, Bangkok, Manila, Kuala Lumpur, Giacarta, Canberra, Citta’ del Messico, L’Avana. Saranno 150 le manifestazioni che sfileranno in Nord America, 105 in Europa, 37 in Asia, 34 in Oceania, 16 in America Latina, 8 in Africa e persino 1 in Antartide. L’Europa ‘guida’ invece la classifica del numero di Paesi coinvolti: 31 (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Filandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Islanda, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Russia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria). Segue l’Asia con 11 (Corea Sud, Filippine, Giappone, Indonesia, Israele, Libano, Malesia, Pakistan, Palestina, Thailandia, Timor Est). Poi l’Africa con 4 (Egitto, Reunion, Ruanda, Sud Africa); l’America Latina con 4 (Brasile, Cuba, Portorico, Repubblica Dominicana); il Nord America con 2 (Canada, Usa) e l’Oceania con 2 (Australia, Nuova Zelanda).
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.