Mondo

Iran: università vietate agli studenti Baha’i

L'alternativa è quella di dichiararsi musulmani. E la comunità internazionale protesta.

di Carmen Morrone

A circa mille studenti di religione baha’i in Iran e’ stato detto di iscriversi come musulmani oppure di rinunciare all’universita’. Lo denuncia da New York la ‘Baha’i International Community’, ricordando che la comunita’ in Iran conta circa 350.000 membri ed e’ la piu grande minoranza religiosa. A favore dei diritti di chi professa questa religione, fondata a Teheran nel 1852 da Baha’u’llah (1817-1892), nobile persiano che per 40 anni soffri’ prigionia ed esilio, si e’ sempre schierata, tra l’altro, la giurista iraniana Shirin Ebadi, premio Nobel per la pace 2003. ”Il governo iraniano sta, in effetti, cercando di forzare i giovani baha’i a rinnegare la loro fede se vogliono andare all’universita’ – dice Bani Dugal, la rappresentante principale della comunita’ alle Nazioni Unite – Questo e’ in contrasto con tutte le assicurazioni che l’Iran ha dato alla comunita’ internazionale in merito al suo desiderio di rispettare la liberta’ religiosa, e in contrasto con gli accordi internazionali sui diritti umani dei quali l’Iran e’ membro”. In pratica, spiega una nota, in passato nei moduli di iscrizione all’universita’ occorreva dichiarare di appartenere a una delle sole quattro religioni riconosciute ufficialmente in Iran, Islam, Cristianesimo, Ebraismo o Zoroastrismo. Essendo queste le uniche scelte, i Baha’i che si rifiutavano di mentire erano esclusi dall’universita’. Quest’anno i moduli non avevano la casella per l’appartenenza religiosa: veniva invece chiesto ai candidati di indicare semplicemente quale dei quattro argomenti religiosi validi per l’esame sceglievano come parte degli esami complessivi per entrare all’universita’. Ai ragazzi di religione baha’i era stato assicurato che non ci sarebbe stata alcuna conseguenza se avessero scelto l’Islam come argomento di esame. Ma ora che gli studenti baha’i hanno finito gli esami, denucia la ‘Baha’i International Community’ di New York, i funzionari dicono che la loro azione costituisce ‘de facto’ a una dichiarazione di fede nell’Islam. Cio’ equivale a dire agli studenti ”puoi venire, ma devi dichiarare di essere musulmano”, conclude la nota, rilevando che ”questo e’ un qualcosa che i baha’i non possono fare”


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