Politica

Iran: studenti in piazza per la libertà di espressione

L'anniversario della rivoluzione islamica è stato caratterizzato anche da una dura presa di posizione del presidente Khatami contro i "falchi" del regime

di Paola Mattei

Il ventiduesimo anniversario della rivoluzione islamica è stato segnato da proteste di piazza, arresti e dalle parole scagliate dal presidente Mohammad Khatami contro le forze più repressive. Oltre 50 studenti sono stati arrestati a Teheran nel secondo giorno consecutivo di violenze. Gli incidenti, hanno riferito testimoni, sono scoppiati quando un centinaio di giovani appartenenti al Fronte unito degli studenti hanno cominciato a sfilare in silenzio lungo il viale della Rivoluzione, vicino all’università. Un loro portavoce ha detto che l’iniziativa pacifica era stata indetta per protestare contro “la repressione della libertà di espressione”. All’altezza del Parco degli Studenti il corteo è stato attaccato da decine di miliziani islamici, arrivati sul posto a bordo di motociclette, che hanno picchiato i giovani servendosi di bastoni. L’anniversario della rivoluzione è stato caratterizzato anche da una dura presa di posizione del presidente Khatami contro i “falchi” del regime, che hanno contrastato il suo corso riformista limitando drasticamente la libertà di informazione e reprimendo il dissenso. In un discorso di piazza nell’ambito delle celebrazioni per l’anniversario della rivoluzione islamica che 22 anni fa costò il trono allo scià Reza Pahlevi, il capo dello Stato ha messo sotto accusa la ristrettezza mentale degli ultraconservatori, presentandola come “una minaccia primaria per la rivoluzione e la repubblica islamica.” “Coloro che rivendicano il monopolio sull’Islam e sulla rivoluzione … si mettono contro il popolo”, ha detto il presidente moderato, davanti a decine di migliaia di persone riunite nell’enorme piazza della Libertà di Teheran. Khatami ha ammonito che in questo modo all’estero viene trasmessa un’immagine negativa del regime iraniano. “Abbiamo fiducia nel nostro popolo – ha esortato – e prendiamo atto del suo ruolo centrale nella gestione delle questioni politiche. Spianiamo la strada, per consentirgli di esprimere le sue vedute in un’atmosfera libera e sicura.” La dura presa di posizione del presidente è arrivata dopo mesi di lungo silenzio durante il quale i suoi avversari sono riusciti a far chiudere 30 giornali progressisti, tutti accusati di minare il sistema islamico iraniano. L’offensiva dei conservatori ha neutralizzato l’azione di governo riformista di Khatami, deludendo molti dei giovani che erano accorsi in massa alle urne nel 1997 per votare a favore della modernizzazione del Paese.


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