Cultura

Iran: per la prima volta cristiano equiparato a islamico

Per la prima volta nella Repubblica islamica dell'Iran un giudice ha stabilito che il valore materiale della vita di un non musulmano e' uguale a quella di un musulmano

di Redazione

Per la prima volta nella Repubblica islamica dell’Iran un giudice ha stabilito che il valore materiale della vita di un non musulmano e’ uguale a quella di un musulmano, mentre fino ad ora era sempre considerato inferiore in base alla legge islamica. Un giudice di Teheran, scrive oggi il quotidiano ‘Nowrouz’, lo ha stabilito decidendo il risarcimento, o ‘prezzo del sangue’ (‘dieh’ in arabo), per una donna cristiana uccisa. Ma trattandosi appunto di una donna, il valore della sua vita, sebbene equiparato a quello di una donna islamica, rimane comunque meta’ di quella di un uomo. Il giornale non specifica la somma di denaro che il condannato dovra’ pagare. Il minimo stabilito dalla legge per la vita di un uomo e’ intorno ai 150milioni di rial (circa 19mila euro), ma la cifra puo’ aumentare sulla base di alcune varianti, come il grado di istruzione e il reddito della vittima. Ad essere condannato al risarcimento e’ stato in questo caso un giovane di 18 anni, che mentre viaggiava a bordo della sua motocicletta, nel centro di Teheran, ha investito e ucciso la donna, di 60 anni. Il giudice ha preso la sua decisione sulla base di recenti decreti religiosi (fatwa) emessi da tre grandi ayatollah, che si dichiaravano appunto favorevoli a mettere sullo stesso piano il valore materiale delle vite di musulmani e non musulmani.


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