Famiglia
Iran: pena di morte per ex minorenne
Sina Paymand è accusato di un omicidio compiuto all'età di sedici anni
di Redazione
Rischia il patibolo per un omicidio commesso all’eta’ di 16 anni. A denunciare il caso dell’iraniano Sina Paymand, oggi diciottenne, e’ Amnesty International secondo cui l’esecuzione del giovane “costituirebbe una clamorosa violazione del diritto internazionale, un atto moralmente ingiustificabile e ripugnante che il governo iraniano deve sospendere immediatamente”. Una precedente data di esecuzione, il 20 settembre 2006, era stata annullata all’ultimo minuto su richiesta dei parenti della vittima. Secondo le cronache, rende noto Amnesty International, Paymand, con la corda gia’ legata al collo, aveva espresso il desiderio di poter suonare il proprio flauto per l’ultima volta. Ascoltando la sua musica, i parenti della vittima si erano commossi e avevano chiesto che l’esecuzione non avesse luogo. La legge iraniana prevede che i familiari delle vittime possano perdonare l’omicida e accettare un risarcimento in denaro. La famiglia di Paymand non e’ stata, pero’, in grado di pagare l’indennizzo richiesto, equivalente a circa 115mila euro. L’Iran e’ uno dei Paesi con il piu’ alto numero di esecuzioni. Da gennaio, Amnesty International ne ha registrate gia’ 124 e questo dato fa supporre che il totale dell’anno possa superare quello delle 177 esecuzioni avvenute nel 2006. Quest’anno in Iran sono stati messi a morte altre due persone che al momento del delitto erano minorenni.
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